lunedì, marzo 31

30 - 03 - 2008

www.boysparma1977.it

Matteo, "Il Bagna", era un ultras, membro dei Boys Parma 1977. Era un giovane di 27 anni, con una famiglia, un lavoro e tante passioni. Tra queste c'era il Parma Calcio. Seguiva la squadra in casa e in trasferta e partecipava attivamente al tifo.
Oggi pomeriggio Il Bagna è morto. Si è spento in un autogrill, tra gli sguardi sgomenti dei suoi fratelli. Non rivedremo più il suo sorriso timido; non sentiremo più la sua voce amichevole e sanguigna. Qualcosa di caro, a cui eravamo abituati, c'è stato repentinamente sottratto. E adesso ne sentiamo la feroce mancanza.
E' il momento delle lacrime e del dolore. Per la sua famiglia, per i suoi amici, per i suoi cari. Ed è il momento del rispetto e del silenzio, per chi ha un cuore e una coscienza.
Ma alcuni non si fermano neppure davanti alla morte. Stravolgono i fatti, e una giovane vita spezzata, grazie a mille menzogne, diventa il mezzo per supportare teorie, fare audience, inventare scoop. Un'opera di disinformazione che arriva al più becero sciacallaggio.
S'è parlato di catene, spranghe e bastoni. Ma né noi né gli juventini eravamo armati. S'è parlato di scontri e di tafferugli, ma le due fazioni non si sono date battaglia. S'è parlato ancora di tifo violento e di voler sospendere le trasferte dei tifosi, ma Il Bagna non è stato ucciso da altri ultras, è morto sotto le ruote di un pullman.
Un altro fatto di sangue, ma l'ultras non è il carnefice. E' la vittima.
Si rispetti la verità, si rispetti la memoria di un ragazzo che non c'è più, si rispetti il dolore di chi a Matteo ha voluto bene.

Rispetto e silenzo...

 
posted by Senza Padroni at 12:52 PM | 3 comments
mercoledì, marzo 26
Ricollegandoci alla lettera della società del Foggia, all'incostituzionalità delle disposizioni dell'Osservatorio e al RAZZISMO che si cela dietro le scelte di vietare le trasferte ad intere tifoserie (ospiti e non), pubblichiamo questa bella lettera di un tifoso viola:

Sabato 22 marzo 2008, ore 13.40, sono in coda per poter prendere un biglietto per assistere alla gara con la Lazio quando mi sento dire che non posso avere alcun biglietto…
La mia gravissima colpa? NON RISIEDO IN TOSCANA!
E a nessuno importa che mi sia alzato alle 5:15 del mattino per poter venire a Firenze a vedere la mia squadra del cuore. A nessuno importa che io, cresciuto in una famiglia di milanisti, mi sia convertito alla fede viola all’età di 18 anni guardando la partita di ritorno del primo turno della Coppa delle Coppe contro il Gloria Bistrita. A nessuno importa che sia venuto a vedere il primo gol della Florentia Viola (contro il Prato coppa italia di serie C) o che sia venuto a festeggiare la promozione in C1 contro il Sassuolo. Perché la cosa che veramente importava sabato… era solo la mia residenza!
Io che ho la colpa di vivere a Cantù, ma la fortuna di avere un padre toscano e l’orgoglio di tifare per la squadra di una regione a cui sento di appartenere non posso entrare allo stadio! E questa è una forma di razzismo tanto grave quanto gli insulti ai giocatori di colore!
Ho visto rifiutare i biglietti ad un padre di Lecco che portava i suoi bambini a vedere la Fiorentina! E poi si vuole che le famiglie tornino allo stadio?? Con che coraggio si fanno certi proclami se poi si impedisce alla gente di poter ENTRARE!
La Fiorentina è dei tifosi! Non solo dei residenti in Toscana!
E vi posso assicurare che per chi, come me, vive lontano da Firenze, ha talmente poche occasioni di vedere la propria squadra che certe privazioni sono ancora più difficili da accettare.
Alberto Pera
 
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domenica, marzo 23
Pic of the week

Buone vacanze di Pasqua a tutti.

Ricordi pisani...
Pisa - Manfredonia 2-0



Quando la vita era più facile...
 
posted by Senza Padroni at 3:01 PM | 7 comments
martedì, marzo 18
L´U.S. FOGGIA CONTESTA LE DECISIONI DELL´OSSERVATORIO

L´U.S. Foggia in data odierna ha indirizzato una missiva all´Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, nonchè ai Prefetti ed i Questori di Foggia e Cremona, nella quale lamenta la scarsa sensibilità mostrata dallo stesso Osservatorio in riferimento alle prescrizioni adottate in occasione della gara di campionato Cremonese - Foggia in programma il prossimo 22 marzo.
Di seguito se ne riporta il testo integrale:

Facciamo riferimento alla determinazione n. 21 di Codesto Spett.le Osservatorio del 13 marzo 2008 e con la presente siamo a precisare quanto segue:
- in occasione delle gare esterne della nostra squadra, soprattutto quelle in Lombardia, sono stati sempre 1.500/2.000 i supporter rossoneri al seguito, la stragrande maggioranza dei quali residenti in quelle province;
- anche in occasione della gara in oggetto indicata, nonostante il parere dell´Osservatorio, peraltro non condiviso dalla scrivente per le ragioni di cui in seguito, saranno almeno 1.500 i tifosi che si presenteranno allo “Zini” per assistere alla gara, tifosi che, ribadiamo, sono residenti a Cremona e province limitrofe;
- i tifosi del Foggia residenti in Lombardia acquisteranno, presumibilmente, biglietti del settore locale con conseguenze, allo stato, imprevedibili, anche in considerazione del fatto che sono soliti recarsi negli stadi che ospitano le gare del Foggia con le rispettive famiglie, per cui sarebbe comunque opportuno prevedere l´apertura del settore ospiti per tutelare la loro incolumità.
Per ciò che concerne la determinazione dell´Osservatorio, ci permettiamo segnalare quanto segue:
- nel pomeriggio del 13 marzo 2008 l´Osservatorio ha tenuto la consueta riunione post-partita, nel corso della quale sono state esaminate le criticità dell´ultima giornata di campionato, tra le quali la gara Verona – Foggia. A tale riguardo si legge “…. spiccano quelle registrate a Verona in occasione della gara con il Foggia, con scavalcamenti da parte dei tifosi veronesi che gli steward non hanno potuto impedire…” e, proseguendo, “….in caso di nuovi episodi di violenza da parte dei supporter scaligeri saranno, pertanto, indicate alle locali autorità di P.S., ferme restando le competenze della giustizia sportiva, misure di chiusura del settore dello stadio interessato.” (cfr allegato).
- alla luce di quanto sopra appare evidente come l´Osservatorio, sulla base della documentazione acquisita, abbia individuato le responsabilità dei tifosi del Verona mentre non fa alcun cenno ai tifosi del Foggia che, evidentemente, sono stati “vittima” di tali episodi;
- con la determinazione n. 21 l´Osservatorio, di fatto, smentisce l´assunto di cui in precedenza, precludendo la trasferta a Cremona dei tifosi del Foggia e consentendo allo stesso tempo, ai tifosi del Verona, di recarsi a Busto Arsizio (ieri 16 marzo) per la gara con la Pro Patria, e di recarsi a Foligno per la gara di sabato 22 p.v.

Alla luce di tutto quanto sopra esposto preghiamo le SS.LL. Ill.me, nei limiti delle rispettive competenze, di voler considerare la possibilità di apertura del settore ospiti dello stadio “Zini” di Cremona anche in considerazione della assoluta assenza di rivalità tra le due tifoserie e, soprattutto, per dare un messaggio di distensione e di pace proprio in concomitanza della Santa Pasqua.

In fiduciosa attesa porgiamo cordiali saluti.

... ci aggiungerei anche una bella violazione di massa dell'art.13 della Costituzione Italiana (La libertà personale è inviolabile.Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.[...]) e anche una bella forma di razzismo legale, perchè etichettare un'intera tifoseria come violenta non è tanto bello per l'Italia e i suoi governi, che da sempre si schierano contro il razzismo negli stadi e non!


 
posted by Senza Padroni at 2:49 PM | 6 comments
lunedì, marzo 17
Dai distruggiamo la TV




 
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sabato, marzo 15
Pic of the week

Isola Liri - Manfredonia
1-2

Buon fine settimana a tutti!
 
posted by Senza Padroni at 12:35 PM | 11 comments
venerdì, marzo 14
CARRIERE DI STATO: GLI UOMINI DEL G8 ? TUTTI PROMOSSI
da comedonchisciotte.org

La sequenza fotografica (foto a fine articolo) pubblicata sul Corriere della Sera all’indomani delle giornate del G8 di Genova del luglio 2001 è impressionante. E a pochi sarà sfuggita. Vi si vede un giovane a terra preso a calci da poliziotti in divisa che lo circondano e da altri in borghese, ma riconoscibili come appartenenti alle forse dell’ordine perché indossano il casco ed impugnano il manganello.

Per solerzia, ferocia e determinazione tra tutti si distingue però un uomo in borghese: jeans, camicia bianca e scarpe di camoscio. Sulle prime sembra essere un altro poliziotto in borghese, ma il suo ruolo nella polizia è molto più elevato: all’epoca era il numero due della Digos genovese. Il suo nome? Alessandro Perugini. E’ lui nella sequenza che sembra prendere addirittura la rincorsa per assestare i calci più violenti. Ad un manifestante - è bene ricordarlo - che è a terra, ormai inerme e preda della violenza dei suoi aggressori e che oltretutto non è un energumeno, ma un minorenne, un ragazzo di appena 16 anni.
Alessandro Perugini - che per i fatti di Genova è imputato anche per il lager di Bolzaneto (era il massimo responsabile della Polizia nella caserma delle sevizie) - per quel pestaggio, assieme ai quattro suoi sottoposti, è sotto processo a Genova con le accuse di lesioni personali aggravate, falso ideologico, calunnia, abuso d’ufficio, minacce e danneggiamenti, roba da dieci anni di reclusione. Nell’udienza del processo in cui è stato interrogato, con sommo sprezzo del ridicolo, ha avuto però il coraggio di negare ogni addebito, sostenendo di non aver colpito il giovane. Nonostante questo suo comportamento - che in entrambe le vicende, pestaggio e testimonianza al processo, non fa onore alla Polizia - Alessandro Perugini già da tempo è stato promosso vice-questore.
E’ questo tema delle promozioni ciò che nel dopo Genova 2001 più solleva indignazione. Innanzitutto perché ribadisce che il nostro è il Paese dell’impunità: a sette anni da quei fatti l’unica condanna riguarda i no global. In secondo luogo perché quelle promozioni sanciscono il diritto alla violenza e al sopruso di quelle che dovrebbero essere le forze dell’ordine.
Grazie al prezioso lavoro di Enrica Bartesaghi, del Comitato Verità e Giustizia per Genova, ora abbiamo la ricostruzione completa delle brillanti carriere dei poliziotti inquisiti per Genova. La semplice lettura dell’elenco è un colpo allo stomaco.
Fabio Ciccimarra è l’ultimo dei poliziotti imputati a Genova ad essere stato promosso. Di lui sembravano essersi dimenticati. E così il 30 dicembre dello scorso anno da vice questore aggiunto (già commissario a Napoli), Ciccimarra è diventato capo della squadra mobile di Cosenza. Eppure per i fatti di Genova, in particolare per la spedizione punitiva alla Diaz, risulta tra gli imputati, mentre a Napoli, per le violenze nella caserma Raniero (marzo 2001) deve rispondere di reati gravissimi come sequestro di persona, violenza e lesioni.
Ma nel proporvi questo elenco di promossi è bene cominciare dall’inizio, cioè da lui, Gianni De Gennaro, il capo della polizia buono per tutte le stagioni, gradito al centro-sinistra come al centro-destra, il quale - nonostante sia indagato a Genova per induzione alla false testimonianza in un procedimento correlato all’assalto dei suoi uomini alla Diaz - è diventato prima Capo di Gabinetto del ministro Amato all’Interno e poi supercommissario per le immondizie a Napoli. Se uscirà indenne dai rifiuti napoletani, De Gennaro può tranquillamente aspirare a diventare il capo del servizio segreto civile.
Ha fatto un doppio salto di carriera anche Gilberto Caldarozzi, un altro dei 29 imputati per la Diaz, che da numero due dello Sco, il servizio centrale operativo, prima ne ha assunto la direzione e poi è diventato dirigente superiore “per meriti straordinari” per aver partecipato alla cattura del boss Bernardo Provenzano.
Bella carriera (doppia) anche per Francesco Gratteri, anche lui tra gli accusati per i pestaggi alla Diaz: era direttore dello Sco è diventato prima questore di Bari ed ora è responsabile della Direzione anticrimine centrale, il Dac.
E che dire di Giovanni Luperi: il trampolino di lancio del sangue versato alla Diaz lo ha lanciato da vice direttore dell’Ucigos ad un prestigioso incarico europeo per poi farlo atterrare in un settore molto delicato: il Dipartimento analisi del nuovo servizio segreto civile.
Dalla graticola del processo per la Diaz (era il capo della Digos genovese) a vice questore vicario a Torino: anche a Spartaco Mortola non è andata affatto male.
Salto di qualità anche per Filippo Ferri, anche lui implicato per i fatti della Diaz, che dalla guida della squadra mobile di La Spezia e passato a quella, certamente più importante, di Firenze.
Accusato di concorso in lesioni, falso e calunnia per la Diaz, Vincenzo Canterini, comandante del VII Nucleo sperimentale antisommossa del primo Reparto Mobile di Roma. A Genova è imputato anche in un altro processo con le accuse di lesioni personali aggravate e violenza privata per aver lanciato una bomboletta spray di gas urticante (assolutamente illegale) contro tre dimostranti. Per le sue gesta, Canterini è stato ampiamente ricompensato. Addirittura due volte: prima è diventato questore e ora presta servizio a Bucarest, in Romania, in un organismo internazionale: il SECI (South East Cooperation and Investigation).
Ma, ovviamente, non hanno fatto carriera solo i poliziotti. Anche per gli agenti della polizia penitenziaria (ex agenti di custodia, secondini insomma) i premi per il lavoro svolto a Bolzaneto non sono mancati. Figurano tra i gratificati il colonnello Oronzo Doria, diventato generale, ed i capitani Ernesto Cimino e Bruno Pelliccia, entrambi promossi di grado a maggiori.
Ora si attendono le promozioni degli altri imputati delle forze dell’ordine nei processi di Genova.



 
posted by Senza Padroni at 2:48 PM | 2 comments
giovedì, marzo 13
Raciti, "buchi neri" nei filmati

La perizia della difesa di alcuni tifosi, indagati per resistenza a pubblico ufficiale durante i fatti del derby nel 2007, metterebbe in discussione tutto l'impianto accusatorio. I processi per gli incidenti del Massimino potrebbero essere riuniti in un unico procedimento

"Buchi neri" per 21 minuti complessivi e un vuoto di quattro fotogrammi nel lancio del sottolavello che, secondo l'accusa, il 2 febbraio del 2007 avrebbe ferito mortalmente l'ispettore di polizia Filippo Raciti durante il derby con il Palermo. Sono le nuove carte dell'avvocato Giovanni Adami, del foro di Udine, che assiste alcuni tifosi imputati per resistenza aggravata a pubblico ufficiale per gli scontri allo stadio Massimino.
La novità è emersa durante un'udienza di uno dei processi che si celebrano per gli incidenti a Catania e che potrebbero essere riuniti in un unico procedimento.
La tesi del 'buco' nelle immagini e di errori nella trascrizione della tempistica nei filmati in possesso di polizia e Procura è dell'avvocato Adami, che ha affidato una perizia di parte a un esperto del settore, Lorenzo Crespo di Torino, che ha analizzato le immagini girate dalle televisioni private e dalle telecamere a circuito chiuso del Massimino.
Secondo la tesi della difesa, il venir meno dell'affidabilità delle immagini metterebbe in discussione tutto l'impianto accusatorio, facendo cadere l'imputazione di resistenza aggravata a pubblico ufficiale.
La relazione, depositata agli atti del processo per resistenza a pubblico ufficiale nei confronti di 'Koala', il capo degli ultras dell'Associazione non riconosciuta, potrebbe confluire nel processo per l'omicidio Raciti.
L'avvocato Giuseppe Lipera, che difende l'unico imputato per il delitto, AS, ha incontrato il collega e parlato del caso. I due legali nei prossimi giorni potrebbero incontrare i giornalisti, in conferenza stampa, per spiegare nei dettagli il contenuto della perizia di parte e le tesi della difesa.

Adesso:
1-Nessun telegiornale parlerà di questa notizia;
2-Se qualcuno mai ne parlerà, lo farà soltanto per smentire questa notizia, magari presentando in tv perizie del genere.














non è un fotomontaggio, è tutto vero! si nota addirittura Speziale con il sottolavello d'alluminio! Non capisco ancora cos'è quella striscia verde... Lanciamo un sondaggio:
a) un fiume
b) una censura
c) un buco nero
d) doveva essere un arcobaleno ma avevano finito i colori Giotto
e) uno schizzo di vomito
f) un nuovo oggetto contundente creato dagli ultras per fronteggiare la polizia
 
posted by Senza Padroni at 1:36 PM | 3 comments
mercoledì, marzo 12
Briciole di giustizia.

Corteo tifosi, una condanna e 2 assoluzioni

Concluso il processo per i disordini a Milano il giorno dell'uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri ad Arezzo

Due assoluzioni per non aver commesso il fatto secondo la formula della «prova incerta o contraddittoria» e una condanna a 5 mesi e 10 giorni, oltre a due anni di diffida dall'avvicinamento allo stadio. È stata questa la conclusione del processo per direttissima nei confronti di tre tifosi, due interisti e un milanista, accusati di aver partecipato, l'11 novembre dell'anno scorso, al corteo spontaneo dallo stadio di San Siro alla sede Rai di corso Sempione, nel giorno dell'uccisione, ad Arezzo, del tifoso laziale Gabriele Sandri. Il giudice della seconda sezione penale di Milano Elisabetta Meyer ha assolto con la formula dubitativa AM e AN, per i quali il pm aveva chiesto una condanna in rito abbreviato a 8 mesi per aver violato una precedente diffida dagli stadi (Daspo). Condannato, invece, GA, per il quale l'accusa aveva chiesto la condanna a 5 mesi e 10 giorni, la stessa comminata dal giudice. «Per GA ricorreremo in appello perchè, come abbiamo sostenuto più volte in aula, la diffida dallo stadio riguarda solo le partite disputate», ha commentato l'avvocato Mirko Perlino, che con Andrea Dondè difendeva i tifosi nel processo. Quel giorno, infatti, la partita che doveva disputarsi a Milano, Inter-Lazio, fu sospesa.

Divieto di Accesso a manifestazioni SPOrtive: se la gara è stata sospesa che minchia di manifestazione sportiva c'è stata?
 
posted by Senza Padroni at 7:43 PM | 2 comments
martedì, marzo 11

Dopo la grande ripulita di sciarpe, scritte in memoria di Gabbo, adesivi e fiori (per motivi igienici, ricordiamolo...) ecco la risposta a dir poco giusta a firma di 2 gruppi, ma che sicuramente raccoglie tutto il pensiero ultras sparpagliato per l'Italia...
Giustizia e Informazione sul caso Sandri!

Scritte contro la polizia nell'area di servizio di Badia al Pino Est

Apparse ieri nell’area di servizio Badia al Pino scritte offensive all’indirizzo della Polizia (un pò come se Provenzano si offendesse per essere stato chiamato "mafioso". Da Wikipedia: "L'assassino o omicida è una persona che commette un omicidio, ovvero uccide un'altra persona senza il concorso di cause di giustificazione"
Penso che Spaccarotella quel giorno non aveva nessuna giustificazione e, ricordiamolo, questo individuo sarà processato per OMICIDIO VOLONTARIO.
Dove cazzo sta l'offesa?!
Le televisioni si sono fermate "alla pallottola deviata" e alle speranze per la difesa del poliziotto, ma la legge è andata avanti è ha confermato l'accusa per l'assassino o omicida di Gabriele Sandri. Nessuno ha parlato di tutto ciò! Nessuno! Vergogna!)
Secondo gli investigatori aretini, il fatto non è nuovo. Sono alcune domeniche che gruppi di tifosi che si spostano per seguire la propria squadra si fermano nell'area di servizio e scrivono su lampioni, asfalto e altre superfici slogan per il tifoso morto e contro i poliziotti. Le scritte vengono ogni volta cancellate entro il mercoledì.
Fino a qualche tempo fa nell'area di servizio, vicino al cartello dove Sandri fu raggiunto dal proiettile, si erano accumultate sciarpe, foto e fiori in ricordo del tifoso uciso. Poi sono arrivate le scritte. Tutte dedicate a «Gabbo» e fatte sopra la segnaletica orizzontale, lungo un cordolo delle vie d'uscita dell'area Badia al Pino.
Ieri gli ultras hanno utilizzato entrambi i lati, ed i cordoli per una lunghezza di quasi venti metri. Oltre alle scritte quasi tutte dedicate a Gabriele Sandri: «Giustizia per Gabriele», «Gabriele Vive», «Giustisiza per Gabbo», anche un «Polizia assassina».
Ogni scritta ha la rispettiva firma: «Gruppo vandelli 1991 Reggio Emilia», «Teste Quadre» (due gruppi di tifosi di Reggio Emilia: la Reggiana domenica ha giocato a Monte San Savino e sicuramente i tifosi si sono fermati all'area di servizio di Badia al Pino). E ancora «Ultras Liberi» o «Acab gate 22 v.m.f.c.»


 
posted by Senza Padroni at 10:14 AM | 4 comments
domenica, marzo 9
Pic(s) of the week.

Per colpa dei festeggiamenti di fine settimana (non per la festa della donna) arriva un pò in ritardo la Foto della Settimana, che in realtà per questo giro sono due:

1999/2000
Pro Vasto - Manfredonia 2-2


Buon fine settimana!
 
posted by Senza Padroni at 11:06 AM | 7 comments
venerdì, marzo 7
ASSURDA realtà!

QUESTURA DI PISA

OGGETTO : Verbale di accertamento e contestazioni di violazione amministrativa ai sensi della Legge 24 nov 1981 nr.689 elevato nei confronti di........nato a ...

L'anno 2008 addi 26 del mese di febbraio alle ore 12:20 negli uffici della questura di pisa squadra mobile
I sottoscritti Sost. Comm. ...... e V.sovr. ...... appartenenti al prefato ufficio, nel corso della consultazione dei filmati video effettuati durante l'incontro di calcio del giorno 16 c.m. presso lo stadio Arena Garibaldi di Pisa valevole per il campionato di serie B Pisa Mantova, dai quali sono state successivamente estrapolate le immagine fotografiche dal personale del locale GABINETTO di Polizia Scientifica accertavano che il nominativo in oggetto, che doveva occupare il posto a lui assegnato nel settore...fila...poltrona nr... in realta' veniva ripreso al lato boccaporto sottostante posto tra i settori R e Z, violando l'art. 1 septies comma 2 della legge 24 aprile 2003 nr. 88 introdotto dall'art.1 comma 4 del D. legge nr. 162/05, modificato dalla legge di conversione del 17 ottobre 2005 nr. 210.
Nella fattispecie il sig:.... entrava e si tratteneva nell'impianto sportivo, fuori dei casi di cui all art.1 comma7 della legge 24 aprile 2003 nr. 88, in violazione del rispettivo regolamento d'uso quando la violazione dello stesso regolamento comporta l'allontanamento dell'impianto.
La norma violata prevede al medesimo articolo la sanzione di E.100,00(cento/00) a 500,00(cinquecento/00). Ai sensi dell'art.16 della legge 24 nov. 1981 ,nr.689 e' ammesso pagamento in misura ridotta di 167,00(centosessantasette/00) pari alla terza parte del massimo ovvero al doppio del minimo della sanzione edittale prevista per la violazione.
N.B. AI SENSI DELL'ART. 1 COMMA 3 DELLA LEGGE 24 APR. 2003,NR88, NON ESCLUDE L'APPLICAZIONE DEL DECRETO E DELLE PRESCRIZIONI DI CUI ALL'ART. 6 DELLA LEGGE 13 DIC. 1989,NR 401 .(D.A.S.P.O.)

in poche parole vogliono diffidare un tifoso del Pisa perchè durante Pisa Mantova occupava un posto diverso da quello assegnato dal suo biglietto o abbonamento.
Vi sembrerà assurdo ma c'è una legge che glielo permette:

Legge Pisanu CHE INTEGRA LA L. N. 88 del 24.04.2003
art. 1 septies

comma 2. Chiunque, fuori dei casi di cui all'articolo 1-quinquies, comma 7, entra negli impianti in violazione del rispettivo regolamento d'uso, ovvero vi si trattiene, quando la violazione dello stesso regolamento comporta l'allontanamento dall'impianto ed è accertata anche sulla base di documentazione video fotografica o di altri elementi oggettivi, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria
da 100 a 500 euro. La sanzione può esser aumentata fino alla metà del massimo qualora il contravventore risulti già sanzionato per la medesimo violazione, commessa nella stagione sportiva in corso, anche se l'infrazione si è verificata in un diverso impianto sportivo.
Nell’ipotesi di cui al periodo precedente, al contravventore possono essere
applicati il divieto e le prescrizioni di cui all’articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore a due anni.

il commento dell' Avv. Contucci su questo comma:

I regolamenti d'uso dovranno essere adottati dagli enti proprietari degli impianti sportivi.
Quando ciò sarà fatto, allora il trasgressore del regolamento potrà essere punito con una mera sanzione amministrativa, alla quale si può fare opposizione.
Nel decreto legge Pisanu, prima che lo stesso venisse convertito, era addirittura previsto il DASPO fino a un anno per colui che non occupava il proprio posto.
La disposizione era ovviamente illegittima, trattandosi di misura di prevenzione, e quindi era stata eliminata con la legge di conversione n. 210 del 2005.
Con il Decreto Amato del 2007 la iniqua disposizione viene reintrodotta ed è fortemente sospettata di incostituzionalità: Il D.A.SPO. è una misura di prevenzione che ha quale presupposto la pericolosità del soggetto. Non può essere ritenuto pericoloso, però, chi entra allo stadio con un biglietto intestato ad un'altra persona. La diffida sembra tuttavia applicabile solo per coloro che entrano con un biglietto irregolare: il periodo successivo è incomprensibile da un punto di vista lessicale.
Non sembra, quindi passibile di diffida chi violi il regolamento d'uso dell'impianto ma che l'ipotesi sia limitata a quanto detto precedentemente.


.... SI SALVI CHI PUO'!



 
posted by Senza Padroni at 10:17 AM | 8 comments
martedì, marzo 4
Molfetta, le vittime salgono a cinque.

Morto anche l'operaio ventenne E il pm apre l'inchiesta: l'ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo.

Non ce l'ha fatta, la quinta persona di Molfetta rimasta intossicata sul lavoro, ieri, dalle esalazioni di zolfo fuoriuscite durante le operazioni di lavaggio di un'autocisterna. All'alba Michele Tasca, operaio, vent'anni, è morto. Il giovane era ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Monopoli (Bari) per le lesioni ai polmoni provocate dall'inalazione di gas da zolfo. E intanto, la Procura ha aperto un fascicolo: l'ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo. Le altre vittime sono i suoi colleghi Guglielmo Mangano, 43 anni, e Luigi Farinola, 36 anni; il camionista Biagio Sciancalepore, 22 anni; e il titolare dell'azienda, Vincenzo Altomare, di 63 anni. L'incidenre è avvenuto ieri pomeriggio, intorno alle 15,30, presso la Truck Center, azienda specializzata nella manutenzione e nel lavaggio di grossi automezzi. Nel corso di quella che avrebbe dovuto essere un'operazione di routine, la pulitura di una cisterna vuota utilizzata per trasportare zolfo. E invece, la tragedia: Mangano viene risucchiato all'interno, gli altri, nell'inutile tentativo di salvarlo, perdono la vita. Vittime delle esalazioni velenosa. Un solo sopravvissuto, Tasca, ricoverato in ospedale in gravissime condizioni. Ma questa mattina, anche lui non ce l'ha fatta. Sulla strage, naturalmente, la Procura della Repubblica presso il tribunale di Trani - col pm Giuseppe Maralfa - ha aperto l'inchiesta (contro ignoti) per omicidio colposo plurimo. In attesa degli esiti, c'è da registrare il fatto che nessuna delle vittime indossava uno scafandro, o un altro strumento di protezione. E anche che classificato come "prodotto altamente tossico" il contenuto della cisterna: la definizione è contenuta nella bolla di accompagnamento del quale era corredato il mezzo, e che è stata acquisita dagli inquirenti. Proprio in queste ore i carabinieri stanno studiando a fondo normative e decreti sui lavaggi di cisterne, per capire se ci siano state violazioni delle procedure obbligatorie di sicurezza.
 
posted by Senza Padroni at 8:48 AM | 4 comments
lunedì, marzo 3
Spaccarotella risponderà di omicidio volontario

Luigi Spaccarotella, l'agente che uccise il tifoso laziale Gabriele Sandri all'Autogrill di Badia al Pino, risponderà di omicidio volontario. Lo ha deciso il p.m. di Arezzo Ledda, che ha chiuso ieri le indagini sull'omicidio del dj biancoceleste. Inutile la tesi della difesa, che parlava di una decisiva deviazione del proiettile. Adesso il processo.

AREZZO - Passa da indagato ad imputato Luigi Spaccarotella, l'agente della Polstrada di Battifolle che la mattina di quel maledetto 11 novembre del 2007, uccise il tifoso laziale Gabriele Sandri all'Autogrill di Badia al Pino. Il pubblico ministero di Arezzo, Giovanni Ledda, ha chiuso le indagini sul caso, ritenendo che si debba procedere per omicidio volontario. Spaccarotella, quindi, sparò con l'intento di uccidere: questo è quanto emerge dalla chiusura delle indagini preliminari.
Inutile, evidentemente, la perizia ordinata dalla difesa, che aveva parlato di una deviazione decisiva subita dal proiettile ad opera della rete metallica di recinzione dell'Autogrill. Sono pesate di più le varie testimonianze di automibilisti che, al momento dello sparo, si trovavano nell'area di sosta, e che hanno visto l'agente di Polizia sparare a braccia protese, in chiaro intento volontario.
Il caso, però, è lungi dall'esser chiuso. Ora la palla passa al tribunale, che dovrà processare Spaccarotella. E sarà ancora guerra di perizie, ancora dura lotta fra l'accusa e la difesa, ancora testimoni da una parte e dall'altra. L'avvocato di Spaccarotella, il penalista Molino, ha nel frattempo reagito con amara ironia alla decisione del pubblico ministero.

Sicuramente i TG di tutte le reti la metteranno come prima notizia... si si!
 
posted by Senza Padroni at 5:59 PM | 3 comments
sabato, marzo 1
Pic of the week


Ricordando i vecchi tempi, quando la libertà di espressione era ancora un nostro diritto.
Sembrano passati decenni e pure è di due stagioni fa.
Ridateci la vecchia 377/01 :)

Buon fine settimana!
 
posted by Senza Padroni at 7:27 PM | 3 comments