venerdì, marzo 14
CARRIERE DI STATO: GLI UOMINI DEL G8 ? TUTTI PROMOSSI
da comedonchisciotte.org

La sequenza fotografica (foto a fine articolo) pubblicata sul Corriere della Sera all’indomani delle giornate del G8 di Genova del luglio 2001 è impressionante. E a pochi sarà sfuggita. Vi si vede un giovane a terra preso a calci da poliziotti in divisa che lo circondano e da altri in borghese, ma riconoscibili come appartenenti alle forse dell’ordine perché indossano il casco ed impugnano il manganello.

Per solerzia, ferocia e determinazione tra tutti si distingue però un uomo in borghese: jeans, camicia bianca e scarpe di camoscio. Sulle prime sembra essere un altro poliziotto in borghese, ma il suo ruolo nella polizia è molto più elevato: all’epoca era il numero due della Digos genovese. Il suo nome? Alessandro Perugini. E’ lui nella sequenza che sembra prendere addirittura la rincorsa per assestare i calci più violenti. Ad un manifestante - è bene ricordarlo - che è a terra, ormai inerme e preda della violenza dei suoi aggressori e che oltretutto non è un energumeno, ma un minorenne, un ragazzo di appena 16 anni.
Alessandro Perugini - che per i fatti di Genova è imputato anche per il lager di Bolzaneto (era il massimo responsabile della Polizia nella caserma delle sevizie) - per quel pestaggio, assieme ai quattro suoi sottoposti, è sotto processo a Genova con le accuse di lesioni personali aggravate, falso ideologico, calunnia, abuso d’ufficio, minacce e danneggiamenti, roba da dieci anni di reclusione. Nell’udienza del processo in cui è stato interrogato, con sommo sprezzo del ridicolo, ha avuto però il coraggio di negare ogni addebito, sostenendo di non aver colpito il giovane. Nonostante questo suo comportamento - che in entrambe le vicende, pestaggio e testimonianza al processo, non fa onore alla Polizia - Alessandro Perugini già da tempo è stato promosso vice-questore.
E’ questo tema delle promozioni ciò che nel dopo Genova 2001 più solleva indignazione. Innanzitutto perché ribadisce che il nostro è il Paese dell’impunità: a sette anni da quei fatti l’unica condanna riguarda i no global. In secondo luogo perché quelle promozioni sanciscono il diritto alla violenza e al sopruso di quelle che dovrebbero essere le forze dell’ordine.
Grazie al prezioso lavoro di Enrica Bartesaghi, del Comitato Verità e Giustizia per Genova, ora abbiamo la ricostruzione completa delle brillanti carriere dei poliziotti inquisiti per Genova. La semplice lettura dell’elenco è un colpo allo stomaco.
Fabio Ciccimarra è l’ultimo dei poliziotti imputati a Genova ad essere stato promosso. Di lui sembravano essersi dimenticati. E così il 30 dicembre dello scorso anno da vice questore aggiunto (già commissario a Napoli), Ciccimarra è diventato capo della squadra mobile di Cosenza. Eppure per i fatti di Genova, in particolare per la spedizione punitiva alla Diaz, risulta tra gli imputati, mentre a Napoli, per le violenze nella caserma Raniero (marzo 2001) deve rispondere di reati gravissimi come sequestro di persona, violenza e lesioni.
Ma nel proporvi questo elenco di promossi è bene cominciare dall’inizio, cioè da lui, Gianni De Gennaro, il capo della polizia buono per tutte le stagioni, gradito al centro-sinistra come al centro-destra, il quale - nonostante sia indagato a Genova per induzione alla false testimonianza in un procedimento correlato all’assalto dei suoi uomini alla Diaz - è diventato prima Capo di Gabinetto del ministro Amato all’Interno e poi supercommissario per le immondizie a Napoli. Se uscirà indenne dai rifiuti napoletani, De Gennaro può tranquillamente aspirare a diventare il capo del servizio segreto civile.
Ha fatto un doppio salto di carriera anche Gilberto Caldarozzi, un altro dei 29 imputati per la Diaz, che da numero due dello Sco, il servizio centrale operativo, prima ne ha assunto la direzione e poi è diventato dirigente superiore “per meriti straordinari” per aver partecipato alla cattura del boss Bernardo Provenzano.
Bella carriera (doppia) anche per Francesco Gratteri, anche lui tra gli accusati per i pestaggi alla Diaz: era direttore dello Sco è diventato prima questore di Bari ed ora è responsabile della Direzione anticrimine centrale, il Dac.
E che dire di Giovanni Luperi: il trampolino di lancio del sangue versato alla Diaz lo ha lanciato da vice direttore dell’Ucigos ad un prestigioso incarico europeo per poi farlo atterrare in un settore molto delicato: il Dipartimento analisi del nuovo servizio segreto civile.
Dalla graticola del processo per la Diaz (era il capo della Digos genovese) a vice questore vicario a Torino: anche a Spartaco Mortola non è andata affatto male.
Salto di qualità anche per Filippo Ferri, anche lui implicato per i fatti della Diaz, che dalla guida della squadra mobile di La Spezia e passato a quella, certamente più importante, di Firenze.
Accusato di concorso in lesioni, falso e calunnia per la Diaz, Vincenzo Canterini, comandante del VII Nucleo sperimentale antisommossa del primo Reparto Mobile di Roma. A Genova è imputato anche in un altro processo con le accuse di lesioni personali aggravate e violenza privata per aver lanciato una bomboletta spray di gas urticante (assolutamente illegale) contro tre dimostranti. Per le sue gesta, Canterini è stato ampiamente ricompensato. Addirittura due volte: prima è diventato questore e ora presta servizio a Bucarest, in Romania, in un organismo internazionale: il SECI (South East Cooperation and Investigation).
Ma, ovviamente, non hanno fatto carriera solo i poliziotti. Anche per gli agenti della polizia penitenziaria (ex agenti di custodia, secondini insomma) i premi per il lavoro svolto a Bolzaneto non sono mancati. Figurano tra i gratificati il colonnello Oronzo Doria, diventato generale, ed i capitani Ernesto Cimino e Bruno Pelliccia, entrambi promossi di grado a maggiori.
Ora si attendono le promozioni degli altri imputati delle forze dell’ordine nei processi di Genova.



 
posted by Senza Padroni at 2:48 PM |


2 Comments:


At 3/14/2008 3:01 PM, Blogger Senza Padroni

e la tv?
parla di Cogne, Erba e Perugia!

 

At 3/15/2008 7:18 AM, Anonymous Anonimo

dai distruggiamo la tv
B.S.C.