lunedì, febbraio 19

L'uomo col megafono parlava parlava parlava di cose importanti, purtroppo i passanti, passando distratti, a tratti soltanto sembravano ascoltare il suo monologo, ma l'uomo col megafono credeva nei propri argomenti e per questo andava avanti, ignorando i continui commenti di chi lo prendeva per matto... però il fatto è che lui... soffriva... lui soffriva... davvero
L'uomo col megafono cercava, sperava, tentava di bucare il cemento e gridava nel vento parole di avvertimento e di lotta, ma intanto la voce era rotta e la tosse allungava i silenzi, sembrava che fosse questione di pochi momenti, ma invece di nuovo la voce tornava, la voce tornava...

Compagni! Amici! Uniamo le voci! Giustizia! Progresso! Adesso! Adesso!

L'uomo e il suo megafono sembravano staccati dal mondo, lui così magro, profondo e ridicolo insieme, lo sguardo di un uomo a cui preme davvero qualcosa, e che grida un tormento reale, non per un esaurimento privato e banale, ma proprio per l'odio e l'amore, che danno colore e calore, colore e calore ma lui... soffriva... lui soffriva... davvero

Compagni! Amici! Uniamo le voci! Giustizia! Progresso! Adesso! Adesso!

 
posted by Senza Padroni at 1:25 PM | 0 comments
mercoledì, febbraio 7
COMMENTO SULLA MORTE DEL POLIZIOTTO FILIPPO RACITI
Di Haidi Gaggio Giuliani


Filippo è morto.Sul lavoro. Ne muoiono in media tre al giorno, sul lavoro, uccisi dalla precarietà, dallo sfruttamento, dalla mancanza di rispetto delle regole,dal Mercato. Ma Filippo ha una divisa,
dello Stato. Ho sempre sofferto, per ogni morte; da cinque anni ogni morte mi fa soffrire il doppio e Filippo, a parte la divisa, potrebbe essere mio figlio. Chi è responsabile della morte di Filippo? Dicono gli Ultras, i criminali, dicono. Ma chi ha, da sempre, interesse a fomentare la tifoseria,ad eccitare gli animi? Il Mercato, naturalmente. Chi si autoassolve quando eccezionalmente vengono alla luce gli acquisti dei risultati finali, la compravendita di intere partite, la corruzione dei giudici (tali ci spiegano sono gli arbitri di un incontro di calcio)? I padroni del Mercato, ancora e sempre loro. Nel caso di Catania, in particolare, forti tensioni tra cittadini e Forze dell’Ordine si verificano già nei giorni immediatamente precedenti la partita: non riguardano la tifoseria, riguardano il contrasto alla mafia in un quartiere cittadino che coinvolge anche donne e ragazzini. Di questo non veniamo informati dai grandi media che oggi mostrano tanto interesse intorno alla morte di Filippo: la rivolta fuori dallo stadio si scatena, imprevedibile. Imprevedibile? Ma non avevano detto che si trattava di una partita ’a rischio’? Perchè non è stata sospesa? Perchè non si è sospesa neppure quando i gas lacrimogeni hanno cominciato a invadere il campo? Neppure quando Filippo ha cominciato a morire? Chi è responsabile della morte di Filippo? Spesso giovani tifosi mi hanno raccontato che, fermati dopo una partita, sono stati portati in caserma e costretti a percorrere “il corridoio”: due file di poliziotti che con manganelli, calci,pugni e sputi colpiscono alla cieca. Nessun verbale di fermo, nessuna denuncia. Una punizione, o una prova di forza, che hanno conosciuto anche i manifestanti di varie nazionalità portati nella caserma di Bolzaneto, nel 2001 qui a Genova. C’è un processo in corso, a carico dei dirigenti delle varie polizie che tuttavia non sono stati sospesi: molti di loro, al contrario, sono stati promossi e, come i colleghi presenti alla Diaz, ricoprono incarichi di grande responsabilità. A Bologna la Procura ha aperto recentemente le indagini su strani personaggi che affiancavano gli agenti della Polizia locale in operazioni di ordine pubblico: sembra che facciano parte di un’associazione privata denominata Corpo delle pattuglie Cittadine; nel giugno del 2005 si sono particolarmente distinti nel pestaggio di cittadini che manifestavano la loro contrarietà a una parata militare, agendo fianco a fianco con i poliziotti. Sono solo alcuni esempi: che cosa c’entrano con Filippo che non tornerà più a casa dai suoi bambini? C’entrano, secondo me, c’entrano molto. Perchè è inutile continuare a rivolgere appelli di pace al popolo delle tifoserie e chiedere che gli infiltrati e i violenti vengano isolati: questo non potrà avvenire finchè il ragazzo che va allo stadio vedrà nel poliziotto di fronte a lui un nemico. E’ inutile, come ho già scritto troppe volte,trasmettere fiction televisive su commissari integerrimi e carabinieri eroici. E’inutile, anzi dannoso, rilasciare indiscriminati attestati di fiducia e solidarietà alle forze dell’ordine, sostenendo una generica difesa corporativa che scontenta tutti, a cominciare proprio da quegli agenti che vorrebbero veder riconosciuto il loro lavoro, pulito e onesto. Inutile: se davvero si vuole ricucire un rapporto di fiducia con la cittadinanza, tutta, occorre prima fare pulizia negli apparati, cominciando a denunciare gli innumerevoli abusi commessi da uomini in divisa; occorre riprendere con decisione quell’opera di educazione democratica all’interno delle caserme [...]. E occorre dire con decisione ai padroni del Mercato di fare un passo indietro. Anche per rispetto a Filippo.
 
posted by Senza Padroni at 9:47 AM | 0 comments
lunedì, febbraio 5
Sangue ed ipocrisia
da boysparma1977.it

Venerdì sera 2 febbraio, a Catania, un agente di Polizia è rimasto ucciso durante gli scontri a margine di Catania-Palermo. La morte di una persona è un fatto irreparabile, che ferisce tutti gli uomini di cuore e di buonsenso. Ma gli uomini di buonsenso non sopportano l'ipocrisia, che puzza più della morte.
Il dolore è di chi piange il proprio caro, agli altri spetta un rispettoso silenzio. Ma certe persone non si fermano neppure dinnanzi al più nefasto degli accadimenti. E parlano, parlano, per cercare di trarre qualche vantaggio da una tragedia. Anche questo è un crimine (per lo meno morale), si chiama: sciacallaggio.
Parla l'ex ministro Pisanu. Parla di giustizia, lui, che chiedeva aiuti fraudolenti a Moggi. E parla di privatizzare gli stadi, perché è un affare di miliardi. Grazie ai suoi decreti, si può ora dotarli di qualsiasi struttura commerciale.
Parlano il presidente del consiglio e il ministro dello sport. Parlano di decisioni drastiche contro un crimine, loro, gli artefici dell'indulto, quelli che garantiscono impunità ai terroristi sfuggiti alla legge.
Parla il ministro della giustizia. Definisce gli Ultras (milioni di persone totalmente estranee ai fatti) un cancro e dice di voler salvare il calcio. Vuole salvare il calcio, lui, un ex Dc, ex ministro della destra e attuale ministro della sinistra, fautore dell'indulto e strenuo difensore dei corrotti di calciopoli (che voleva tutti amnistiati).
Parla il presidente del Catania. Parla di ricatti, lui, che aveva "minacciato" di non presentare la squadra se lo Stato non avesse acconsentito a far svolgere Catania-Palermo alle 18 di venerdì (così com'è stato).
Parlano i giornalisti, quelli che hanno coperto calciopoli 2006 e tutte le nefandezze operate per insabbiarlo; quelli rimasti in silenzio quando Paolo di Brescia veniva spedito in coma, o quando veniva ucciso Federico Aldovrandi, o quando un tifoso del Napoli finiva in coma per un lacrimogeno sparato ad altezza uomo.
Filippo Raciti, ispettore capo di 38 anni con una moglie e due figli, non doveva essere ucciso; così come non doveva esserlo Federico, un ragazzo di soli 18 anni. Entrambi meritano giustizia; tutti la meritano. Ma la giustizia, per essere giusta, deve fondarsi su di una legge uguale per tutti (e non solo in teoria). Chi enfatizza certi fatti e ne omette altri, chi colpisce talune categorie e ne amnistia arbitrariamente altre, non fa giustizia.
Sono state varate tante leggi speciali in merito alla "violenza negli stadi", alcune palesemente anti-costituzionali. Eppure non sono servite, perché erano profondamente sbagliate. Hanno colpito ingiustamente Ultras e tifosi, hanno criminalizzato chi affronta a mani nude un altro uomo, con coraggio e lealtà, secondo un preciso codice d'onore. Ed ecco, è rimasta proprio la violenza, quella che va oltre il pugno e arriva alla tragedia. Telecamere e biglietti nominali possono aver spostato il problema fuori dai cancelli, ma niente di più. Una cultura non si cambia spiando le persone.
Ogni giorno si commettono omicidi, stragi e stupri in tutto il Paese. In Sicilia (la regione di Catania) si verifica in media più di un omicidio alla settimana. Ma lo stadio è uno dei posti più sicuri del Paese. Possono esserci alcune scazzottate tra giovani ma i fatti di sangue sono estremamente rari. In Italia si viene uccisi prevalentemente in famiglia (al primo posto), oppure dalla mafia o dalla criminalità comune; questo dicono le statistiche. Dicono che il nucleo alla base della nostra società, la famiglia, ha gli elementi sempre più instabili e in conflitto (si uccidono), e che le organizzazioni criminali dettano la loro legge in buona parte del Paese. Quisquiglie? Per questo Stato sembra di sì, perché le leggi speciali le adotta solo contro Ultras e tifosi.
Domenica 28 gennaio a Luzzi (Calabria), il dirigente di una società calcistica è rimasto ucciso a causa delle percosse subite in una rissa, scoppiata al termine di Cancellese-Sammartinese di Terza Categoria. Due giocatori sono stati indagati per tale omicidio. Ma non saranno varate leggi speciali per i calciatori.
Noi chiediamo giustizia e verità, per tutti. Giustizia e verità anche per Filippo Raciti. Chiediamo che chi ha sbagliato paghi (sempre) e comunque (senza privilegi per nessuno). Chiediamo siano accertate le responsabilità di tutti. Di chi ha ucciso, innanzitutto. Ma anche di ha gestito l'ordine pubblico, di chi ha fatto svolgere una partita a rischio alle 18, di chi ha fatto perdere metà partita ai palermitani (strategia del sopruso che serve solo a surriscaldare gli animi).
Volere la verità in un Paese abituato alla menzogna è un desiderio rivoluzionario. Volere la verità, qualunque essa sia, è un desiderio inusitato. Anche per questo siamo Ultras.
 
posted by Senza Padroni at 9:18 PM | 0 comments
Un tuffo nel passato con una canzone di Rino Gaetano...
 
posted by Senza Padroni at 12:26 PM | 0 comments
domenica, febbraio 4
Com'è simpatica questa domenica...
Dopo una bella sbronza del sabato sera, passata nei soliti posti, con la solita gente e con il solito cocktail e con un pò di pioggia sulla testa, mi ritrovo davanti ad un pc in un insolita mattina di domenica senza calcio e con un cd di Gianna Nannini che detta il ritmo delle mie dita sulla tastiera. Si dice che bisogna pensare, bisogna riflettere su quello che è accaduto, io onestamente non ho voglia di pensarci perchè nell'aria c'è troppa ipocrisia e troppa voglia di far vedere solo quello che si vuol far vedere, solo pane per i benpensanti. Potrei stare qui a parlare di decine di ragazzi morti misteriosamente, di mamme straziate dal dolore per aver perso un figlio e che non trovano un minimo di giustizia, ma a che può servire se non ad aumentare la mia rabbia e sottolinerare la mia totale estraneità in questo mondo che continuo a non capire. Se giustizia volete, giustizia sarà... ma fatela per tutti. Una morte non vale più di un'altra, quando si muore siamo tutti uguali.

Tu qua' Natale... Pasca e Ppifania!!!T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella che staje malato ancora e' fantasia?...'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.
 
posted by Senza Padroni at 11:29 AM | 5 comments