giovedì, aprile 26
Periodo nero questo...
La legge non va da nessuna parte, chi comanda non si rende conto delle cazzate che fa, chi "rispetta" le leggi non sa più cosa fare.
La Costituzione Italiana è stata scritta per essere violata anzi, come diceva qualcuno, le leggi sono state fatte per essere violate, io aggiungerei che le leggi sono state fatte per essere cambiate.
Questo sta avvenendo in Italia, paese di mafiosi, ladri e politici corrotti che piangono quando qualcosa va storto, che piangono quando il bastone non diventa carota, che si arrabbiano se Platini gli ha detto no.
Veramente credevano che l'europeo fosse nelle mani dell'Italia solo perchè noi siamo l'Italia???
Ma cosa ha l'Italia in più rispetto all'Ucraina e alla Polonia???
Cosa cazzo ha l'Italia per meritarsi di ospitare nientepopodimeno che un Europeo???
Ve lo dico io cosa ha l'italia:
polizia che non si fa scrupolo nel picchiare donne e bambini che essi siano inglesi o italiani, non fa differenza;
l'Italia ha dei governanti che mettono al gabbio un ragazzo di 17 anni pur sapendo che costui non ha commesso nessun reato, o almeno non quello per cui si trova rinchiuso in carcere da più di due mesi;
l'Italia ha gente che ha rubato, che ha infangato il nome della nostra nazione e adesso è libera di esprimere la propria opinione ovunque vada;
l'Italia è quel paese dove si costruisce un tornello in meno di 24 ore per far sì che si possa giocare una partita di serie A;
l'Italia è quel paese dove si ammazza per strada, dove le mamme ammazzano i propri figli, dove il lavoro latita, dove le tasse sono più alte dello stipendio, dove il pane costa più di un pacchetto di sigarette, dove l'alcool è legale e si viene arrestati se si fuma una canna;
l'Italia è quel paese dove la scienza è ostaggio della chiesa, dove la chiesa non si fa mai i cazzi propri, dove politici sono ostaggi di un Capo dello Stato che crede che il Mondo si sia fermato all'anno zero.
L'Italia è la Repubblica delle banane come diceva De Gregori ma noi che colpa abbiamo???
Abbiamo la colpa di essere ultras????
Ma per quanti cazzo di problemi che ci sono proprio a noi pensano questi personaggi che sembrano usciti dal più famoso reality, questi personaggi che piangono e ridono tanto sanno già come far tornare a splendere l'Italia... come? Arrestando picchiando e uccidendo.
L'Italia è quel paese dove i cinesi vogliono fare una manifestazione e non gli viene concesso il permesso perchè bisogna festeggiare lo scudetto dell'Inter, l'Italia è quel paese dove Pinocchio sarebbe re e i burattini degni possessori di un potere assoluto, degni sovrani che non si rendono conto che le leggi filo qualcosa non serviranno mai a niente perchè in Inghilterra gli hooligans continuano a picchiarsi, in Spagna continuano a contestare e in Germania piangono il Mondiale.
 
posted by Senza Padroni at 1:15 PM | 1 comments
mercoledì, aprile 25
dal sito www.sportpeople.com
Lele Viganò
22/04/2007

PER NON MORIRE, COMUNQUE, PRIMA DEL 2012
Si stavano già dando le pacche sulle spalle, sicuri che con l'ultima fatica (si fa per dire…) della nuova Legge antiviolenza (anche questo si fa per dire…) avevano ipotecato l'assegnazione degli Europei 2012.
Si stavano già leccando i baffi (Melandri esclusa, ma per altri motivi…), pensando ai milioni di euro che si sarebbero spesi per tutte le conseguenti opere, non ultime il completamento di quelle lasciate a metà da Italia 90….
Stavano già tirando un sospiro di sollievo, chè dopo l'amnistia non dichiarata per "Calciopoli 1" (anno 2006) grazie alla vittoria dei Mondiali, serviva un altro evento di festa a coprire e condonare la "Calciopoli 2" (2007) e con essa i soliti amici ed il relativo sottobosco di potere.
E invece Lorsignori e Lorsignore, nessuno escluso, si sono presi un gran bel calcio nel culo, uno di quelli che lascia il segno e ti fa arrossare le guance, pardon le chiappe. Farsi preferire dalle evolutissime Polonia ed Ucraina, poi, la dice lunga, nessuno si senta offeso, sull'idea che in Europa si sono fatti del nostro Paese ancor prima del nostro calcio arrogante, impresentabile, intrallazzato e per questo agonizzante, anche se da noi tutti fingono di non saperlo.
Miss Melandri, narravano le prime cronache, pare sia scoppiata in lacrime, salvo poi fare precisare dal portavoce al seguito che semplicemente "si è messa le mani sul volto...": lo facessimo noi in uno stadio e ci accuserebbero di travisamento... Don Tonino da Bari se l'è presa con Platini, dandogli più o meno dell'ingrato, e se lo dice lui possiamo stare certi che è un complimento. Non è mancata la voce dell'opposizione politica, quella che a suo tempo si inventò spalmadebiti e de-cretini in salsa "Pisanu-Pescante", che ha chiesto le dimissioni della Ministra.
Noi ci estraniamo dalle liti e dalle scenette di quel condominio chiamato Palazzo e ci godiamo, dopo tanto tempo e tante ingiustizie, questa non piccola gioia. Sorridendo persino, alla faccia di chi già ha detto che se non ci hanno dato gli Europei è colpa della violenza degli ultras, al pensiero delle scorribande (e che scorribande, chiedere agli inglesi, ad esempio!) di cui si sono dimostrati capaci i tifosi di Oltrecortina, ai quali non auguriamo ovviamente l'ondata repressiva che ha guastato il nostro Paese.
Ma esultare non ci basta, perché nemmeno una gioia di questa portata cancella nè mitiga la rabbia che sale di domenica in domenica, di proibizione in proibizione, di abuso in abuso. Partiti dal biglietto nominale e dal divieto dei fumogeni, infatti, siamo arrivati al reato di opinione ed allo strip tease al tornello, sempre a condizione che la scritta "Ultras" ce l'hai stampata sulla maglietta, perché se è tatuata rischi anche di non entrare allo stadio.
Lorsignori dicono che questo è lo sport pulito, qualcuno di costoro addirittura sta fondando un partito "democratico", degno alter ego della "Casa delle Libertà" già costruita dagli avversari politici. Sti cazzi, come direbbe una qualunque nobildonna d'Albione…
Prima che queste menti illuminate sedute in parlamento si inventino qualcosa d'altro (mai porre il limite al peggio) e sfoghino la loro frustrazione per la sconfitta sui soliti noti, occorre che gli ultras si mobilitino, occorre capire come il mondo del tifo può giocarsi su altri tavoli la pesante sconfitta che il Sistema Calcio Italiano ha subito, approfittare di questo momento per dimostrare che anche sul fronte repressione questa classe dirigente ha sbagliato di grosso.
Abbiamo già perso, tutti ed indistintamente, lo scorso anno l'occasione per dare il colpo del KO ad un mondo la cui credibilità era in ginocchio; quel treno è passato al suono del "PO-PO-PO-PO" e nel volgere di pochi mesi ci siamo trovati additati come gli unici e soli criminali in un Paese che, senza neppure troppi problemi, ha concesso l'indulto a chi, mannaggia a noi, è entrato in una banca con la pistola invece che allo stadio con una bandiera…
Il nostro è un appello a tutto il mondo ultras che non confonde la clemenza con la giustizia e che, frase non nostra, NON DEVE CHIEDERE A NESSUNO IL PERMESSO PER ESSERE LIBERO. Ecco perché, sul prossimo numero, proveremo anche a fare delle (piccole) proposte concrete.
Avanti ultras, ora più che mai.

 
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sabato, aprile 21
T-shirt violente(!?)
Il comunicato della Curva Davide Pieri di Monza

Visto che subiamo, nostro malgrado, le sgradite attenzioni di comici, giornalisti e forze dell’ordine, ci sentiamo in dovere di dire la nostra. Ebbene sì, Noi siamo quelli che indossavano le "discusse" magliette: lo abbiamo fatto alla luce del sole, con orgoglio, e soprattutto con la convinzione di essere nel giusto; il nostro non è stato un gesto casuale o che si voglia, "ingenuo", d’altronde Noi siamo quelli che abbiamo sempre detto "la nostra passione oltre ogni repressione", d’altronde Noi siamo quelli finiti sotto accusa a Leffe, diffidati nel clamore ed assolti in seguito da ogni accusa nell’oblio… Perché "NUOVE LEGGI? MI, SBAT I BALL" ? Il nostro è stato piuttosto un semplice, ma significativo
gesto mirato alla ricerca di una visibilità che reputiamo necessaria e vitale per scuotere, risvegliare e rendere partecipi le coscienze dell’opinione pubblica riguardo all’annosa questione genericamente (o meglio, pretestuosamente) definita "violenza negli stadi", nonchè un gesto in grado di dimostrare l´inutilità, ma soprattutto l´inefficacia di una legislazione votata all´emergenza e non alla soluzione dei problemi. Volendo, potremmo scegliere di difenderci dalle accuse chiedendovi di giudicare il nostro comportamento alla luce di alcune garanzie, come dire, "sottili", quali ad esempio la Costituzione del nostro Paese (Art.21 - Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione) oppure la Dichiarazione Universale dei Diritti dell´Uomo (Art.19 - Chiunque ha il diritto alla libertà d´opinione e d´espressione; il che implica il diritto
di non essere turbato a causa delle sue opinioni e quello di cercare, ricevere e diffondere, senza considerazione di frontiere, le informazioni e le idee attraverso qualunque mezzo di comunicazione) o addirittura la futura Costituzione Europea (Art II-71 Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera). In altre parole, chiedendo che per noi valga nient’altro (che sarà mai) che il diritto tutt’ora vigente (avvisateci se non ci siamo accorti della sua abolizione), non tanto al dissenso, quanto alla libertà di espressione, niente di più, niente di meno… Ci sembra però troppo facile, troppo semplicistico, troppo poco coraggioso, rinunciare a rivendicare, in maniera ancor più convinta, il percorso che ci ha portato a
questa protesta: la nostra contrarietà alle nuove leggi (beh, non che quelle vecchie..) chiamate paradossalmente "Misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche" … Le nostre magliette, innocue se non per la coscienza di chi ha pensato/votato/applicato queste norme, stavano a dimostrare che nessun decreto potrà mai togliere facoltà di parola ai tifosi (né tantomeno a nessun altro), che nessuno striscione vietato eliminerà la loro presenza, che nessuna repressione porterà con sè la soluzione anti-violenza (repressione/soluzione ci sembra un ossimoro, comunque, in qualsiasi ambito). Le nuove norme a nostro parere non fanno altro che coniugare interessati esperimenti di controllo sociale con squallide esigenze di lucro di poche persone. Non si tiene conto che, senza tifosi, senza partecipazione popolare, senza aggregazione non ci sarà lucro né tantomeno
assenza di violenza, bensì una triste ed imperdonabile distruzione di parte della Cultura e della Storia di questo paese. Davanti a ciò, non riusciamo a dire altro che "SBAT I BALL", un modo ironico e goliardico per far sapere che non possiamo e che non potremo mai accettare, condividere, sottometterci alla folle logica per cui per i tifosi possano esistere leggi differenti da quelle per i semplici cittadini. Ribadiamo, il nostro è stato e vuole essere un segnale di disgusto, di allarme ed una richiesta di riflessione; non ci nascondiamo, né ci vergogniamo, né ci pentiamo del nostro gesto. Questo è quanto, nient’altro. Nel frattempo (mala tempora currunt?), ribadiamo che continueremo per la nostra strada, come sempre, a fianco del Calcio Monza 1912. Ringraziamo chi sta dalla nostra parte, chi ci ha espresso solidarietà e chi lo farà in futuro. CURVA DAVIDE PIERI

 
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mercoledì, aprile 18
2012 CAZZI NEL CULO...



 
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lunedì, aprile 16
E' più facile riconoscere Raciti di spalle in tenuta anti-sommossa con tanto di casco, che "trascina vistosamente la gamba destra e mostra una netta sofferenza al fianco" o un carabiniere che ammazza di botte dei tifosi con un fucile? Quando vogliono riescono ad identificare chiunque ma la verità la fanno uscire solo quando fa comodo a loro...
Inutile spendere parole, ormai si sa chi sono i colpevoli, anche se un poliziotto su un verbale ammette di averlo ammazzato, non conta più niente: loro sanno già chi sono i colpevoli. Non importa se escono altre testimonianze che vanno contro a quanto detto fin' ora, l'importante è che nessuno ne parli e se c'è possibilità, smentirle con un nuovo video comparso dal nulla, facendo più rumore di prima. Non importa se Raciti in quel momento vicino al discovery era in perfetta salute o si aggrappava a quella camionetta per potersi riposare o chissà cosa, l'importante è che loro, giornalisti e tutti, hanno dedotto che lui era in fin di vita, gli hanno fatto una visitina medica con la telecamera da 20 metri e via.
E' inutile continuare a chiedere giustizia per delle vittime di cariche della polizia o per ragazzi che passeranno il resto della loro vita su una carrozzella per colpa di un lacrimogeno sparato in testa, tanto per la "legge della repubblica delle banane" siamo e rimarremo sempre cittadini di serie b.
E' inutile che vi lamentate tanto le leggi sono state fatte, è inutile gridare e denunciare tanto qui non vi sente nessuno... è inutile che continuate a dire che LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI, tanto sono anni che non crediamo più alle vostre sporche favolette.
 
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domenica, aprile 8
 
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venerdì, aprile 6
APRITI CIELO!

Nuova, sconvolgente verità sulla morte di Raciti?
Una camionetta della polizia in retromarcia. Un urto. Poi l'ispettore si accascia. Dal verbale di un agente forse una nuova verità sulla tragedia di Catania


Il Discovery della polizia si muove in retromarcia per sfuggire all'inferno di pietre, fumo e bombe carta scatenato dagli ultras catanesi. Poi, un botto improvviso sulla vettura. In quel momento l'ispettore Filippo Raciti si porta le mani alla testa e si accascia. Due colleghi lo adagiano nel sedile posteriore del fuoristrada; l'ispettore si lamenta dal dolore e non riesce a respirare. Potrebbe essere in questo racconto, nel verbale redatto il 5 febbraio scorso alla squadra mobile di Catania, la soluzione del 'caso Raciti'', l'ispettore di polizia morto dopo gli scontri con i tifosi durante il derby Catania-Palermo del 2 febbraio.
A raccontare è l'autista del fuoristrada, l'agente scelto S. L., 46 anni. È lui che ricostruisce dettagliatamente quella giornata di follia: dall'arrivo dei pullman con i tifosi del Palermo sino agli ultimi momenti di Raciti. Il passaggio più importante del verbale va collocato intorno alle 20,30. Più di un'ora dopo il presunto contatto con gli ultras di fronte al cancello della curva Nord e a partita appena conclusa, mentre fuori dallo stadio continua la guerriglia. Rivela S. L.: ". In quel frangente sono stati lanciati alcuni fumogeni, uno dei quali è caduto sotto la nostra autovettura sprigionando un fumo denso che in breve tempo ha invaso l'abitacolo. Raciti ci ha invitato a scendere dall'auto per farla areare. Il primo a scendere è stato Raciti. Proprio in quel frangente ho sentito un'esplosione, e sceso anch'io dal mezzo ho chiuso gli sportelli lasciati aperti sia da Balsamo che dallo stesso Raciti ma non mi sono assolutamente avveduto dove loro si trovassero poiché vi era troppo fumo. Quindi, allo scopo di evitare che l'autovettura potesse prendere fuoco, mentre era in corso un fitto lancio di oggetti e si udivano i boati delle esplosioni, chiudevo gli sportelli e, innescata la retromarcia, ho spostato il Discovery di qualche metro. In quel momento ho sentito una botta sull'autovettura e ho visto Raciti che si trovava alla mia sinistra insieme a Balsamo portarsi le mani alla testa. Ho fermato il mezzo e ho visto un paio di colleghi soccorrere Raciti ed evitare che cadesse per terra". Raciti viene adagiato sul sedile e soccorso da un medico della polizia.
L'ispettore muore per la manovra imprudente di un collega alla guida del Discovery? A ipotizzarlo, dopo avere letto il verbale, è adesso la difesa dell'unico indagato, il minorenne Antonio S. arrestato pochi giorni dopo gli scontri, e accusato dell'omicidio. Scrive il medico Giuseppe Caruso, nella consulenza di parte: le fratture delle quattro costole dell'ispettore e le sue lesioni al fegato sono compatibili, "con abbondante verosimiglianza, con il bordo dello sportello di un fuoristrada o dello spigolo posteriore di un identico autoveicolo".
Si potrebbe ribaltare dunque lo scenario proposto dalla polizia e dal pm della Procura presso il Tribunale per i minorenni, Angelo Busacca, che accusano il giovane di avere scagliato, con altri, un pezzo di lamiera contro un gruppo di agenti, tra cui Raciti, che tentavano di proteggere i tifosi del Palermo. Un gesto compiuto, come testimoniano le riprese video, tra le 19,04 e le 19,09. La partita giudiziaria ora si gioca sul terreno medico-legale. A sostegno della nuova richiesta di scarcerazione per mancanza di indizi del minorenne gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco hanno depositato la consulenza di Caruso che demolisce le considerazioni del medico-legale del pm, Giuseppe Ragazzi. "La frattura delle coste, a maggior ragione quando le coste fratturate sono diverse", scrive Caruso, "comporta dolori lancinanti e difficoltà respiratorie immediate e non consentono, a chiunque, lo svolgimento delle normali attività fisiche". Come ha fatto Raciti, dunque, si chiedono i difensori, a fronteggiare gli ultras catanesi, dalle 19,08 sino alle 20,20, con quattro costole fratturate e un'emorragia al fegato senza avvertire dolori? La risposta è affidata a una nuova consulenza medico-legale collegiale, che gli avvocati hanno chiesto al gip Alessandra Chierego, con "esperti di chiara fama, non escludendo l'ipotesi di dovere chiedere la riesumazione del corpo dell'ispettore". Oltretutto Raciti, dopo le 19,08, ha continuato il suo lavoro senza problemi, come testimonia il suo collega Lazzaro: "Mentre eravamo in macchina non ho sentito Raciti lamentare dolori o malessere". Dopo due mesi di indagini della polizia di Catania ora il caso Raciti è affidato ai carabinieri del Ris di Parma: i risultati della nuova perizia si conosceranno entro un paio di mesi.
 
posted by Senza Padroni at 7:42 PM | 1 comments
giovedì, aprile 5
Il diritto non è mai stata la mia materia forte, ma una cosa che m'è sempre rimasta impressa è che la promulgazione del presidente della repubblica ovvero "la firma" è e resterà sempre una cosa quasi formale. Il decreto, che i capacchioni, continuano a chiamare antiviolenza, e non antiultras, è passato anche sotto le mani di Napolitano. La cosa che mi colpisce di più a questo punto è che l'incostituzionalità presente nel decreto, secondo l'autore di questo articolo, sta solo nel "reato di lesioni a personale pubblico durante eventi sportivi" e non può essere discriminatorio rispetto a reati analoghi previsti nelle vigenti norme (art. 61 del codice penale comma 10 "l'avere commesso il fatto contro un pubblico ufficiale o una persona incaricata di un pubblico servizio, o rivestita della qualita' di ministro del culto cattolico o di un culto ammesso nello Stato, ovvero contro un agente diplomatico o consolare di uno Stato estero, nell'atto o a causa dell'adempimento delle funzioni o del servizio"). Giusto parlare di incostituzionalità in questa parte del decreto, anche alla luce di quello che è appena successo in Roma-Manchester qualche ora fa: invece di mettergli dei codici di riconoscimento ben visibili sulle divise, per poter facilmente denunciare anche i loro reati (!!!), gli danno altre immunità... mah! Gli inglesi, che dovrebbero essere i candidi della situazione sotto l'effetto del proprio modello, ogni volta che mettono piede in Italia, non hanno mai idee comuni con i blu del nostro Bel Paese. Chi sono i cattivi a questo punto? I tifosi italiani, quelli inglesi ("ripuliti e omologati" dal modello britannico tanto osannato dai benpensanti italici) o i blu? ...inutile domanda...
Chi ce lo spiega che l'anticostituzionalità di questo cazzo di decreto sta anche nel fatto che vieta l'entrata di striscioni, tamburi e megafoni, salvo che ciò non venga accompagnato da un nulla osta rilasciato dalla polizia del proprio paese?
Chi ce lo spiega che tutto ciò va contro uno dei principali articoli della costituzione italiana (art.21 Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.) e contro anche uno dei principali diritti dell'uomo?
Boh!
 
posted by Senza Padroni at 12:11 AM | 0 comments
A volte non c'è niente di meglio di una buona canzone per esprimere quello che hai dentro, quello che a parole, forse, non riuscirai mai a far uscire dalla tua testa. In attesa che l'articolo 21 della Costituzione ci venga in soccorso, stringiamo i denti e apriamo il culo al ministro e al suo esercito del "bene" (o del pene). Dedicata a chi non si arrende e continua a lottare, dedicata a chi non scende a compromessi per continuare a fare quello che ha fatto per una vita, dedicata a chi è stanco di questa situazione, dedicata a chi, come me, ha il suangue che gli bolle nelle vene. Dedicata a chi non è mai voluto stare...

In fila per tre

Presto vieni qui, ma su, non fare così,
ma non li vedi quanti altri bambini
che sono tutti come te, che stanno in fila per tre,
che sono bravi e che non piangono mai

è il primo giorno però domani ti abituerai
e ti sembrerà una cosa normale
fare la fila per tre, risponder sempre di si
e comportarti da persona civile

Vi insegnerò la morale, a recitar le preghiere,
ad amar la patria e la bandiera
noi siamo un popolo di eroi e di grandi inventori
e discendiamo dagli antichi Romani

E questa stufa che c'è basta appena per me
perciò smettetela di protestare
e non fate rumore, quando arriva il direttore
tutti in piedi e battete le mani

Sei già abbastanza grande, sei già abbastanza forte,
ora farò di te un vero uomo
ti insegnerò a sparare, ti insegnerò l'onore,
ti insegnerò ad ammazzare i cattivi

e sempre in fila per tre, marciate tutti con me
e ricordatevi i libri di storia
noi siamo i buoni e perciò abbiamo sempre ragione,
andiamo dritti verso la gloria

Ora sei un uomo e devi cooperare,
mettiti in fila senza protestare
e se fai il bravo ti faremo avere
un posto fisso e la promozione
e poi ricordati che devi conservare
l'integrità del nucleo familiare
firma il contratto, non farti pregare
se vuoi far parte delle persone serie

Ora che sei padrone delle tue azioni,
ora che sai prendere decisioni,
ora che sei in grado di fare le tue scelte
ed hai davanti a te tutte le strade aperte
prendi la strada giusta e non sgarrare se no
poi te ne facciamo pentire
mettiti in fila e non ti allarmare perchè
ognuno avrà la sua giusta razione

A qualche cosa devi pur rinunciare
in cambio di tutta la libertà che ti abbiamo fatto avere
perciò adesso non recriminare
mettiti in fila e torna a lavorare
e se proprio non trovi niente da fare,
non fare la vittima se ti devi sacrificare,
perché in nome del progresso della nazione,
in fondo in fondo puoi sempre emigrare

ehi ehi, ehi, avanti, ehi avanti in fila per tre...

 
posted by Senza Padroni at 12:00 AM | 1 comments
domenica, aprile 1
Back on the streets!
Era questo che volevate? Bene! in fondo era quello che volevamo anche noi. Ora vediamo chi ci tiene per davvero a quella strameledetta parola, adesso vediamo chi non sa resistere ad una azione di una puttanella in mutande e chi quando canta lo fa perchè crede in qualcosa che non sarà certo il "ministrello" di turno a portarci via. Lo striscione non può entrare? bene, non entriamo nemmeno noi! Non ne vale la pena? fatti i cazzi tuoi! C'è il decreto? te lo schiaffi in culo! Io resto fuori a cantare... a manifestare!
AVANTI ULTRAS!


 
posted by Senza Padroni at 10:07 PM | 4 comments