martedì, novembre 27
Come non ci si può associare alle loro parole...

Comunicato degli Ultras teramani

Quanto accaduto domenica 11 novembre ha dimostrato ancora una volta la superficialità ed il qualunquismo con cui vengono trattati certi scomodi argomenti.
Quello che ha lasciato perplessi, infatti, è stato il tentativo di amplificare alcuni fatti (cercando di far credere che in quell'autogrill si fosse verificata una guerra tra due tifoserie) per sminuirne o addirittura giustificarne altri.

Ed infatti nei vari salotti televisivi ci si preoccupava di gettare fumo negli occhi dell'opinione pubblica con il chiaro intento di coprire la verità e di addossare agli ultras la colpa della tragica vicenda. Ad essere sinceri non ci stupisce la ricostruzione dell'accaduto fornita dalle solite "fonti ufficiali" (inizialmente si faceva "molta fatica" nel riportare il fatto che a sparare fosse stato un agente di polizia o si mistificava quanto accaduto con scuse quali la "casualità del gesto" o "l'errore umano") e nemmeno il continuo processo mediatico che è stato celebrato nei giorni seguenti ai fatti, del resto già in passato eravamo abituati ad inquietanti silenzi (tipo le vicende di Furlan, Colombi, Di Maio, Alberti, Ercolano, Aldrovandi e tanti altri ragazzi) di un sistema che garantisce un'impunità quasi sovrana a chi indossa la divisa.

Inoltre è stata vergognosa la mancata sospensione del campionato che doveva essere sancita immediatamente, senza se e senza ma. Ed invece il calcio ha proseguito nel suo business, ignorando e discriminando la vita di un ragazzo (a meno che non si voglia ammettere che nel nostro Paese la morte non sia uguale per tutti).

Quello che ne è seguito era fin troppo prevedibile ed è anche sacrosanto. Ancora una volta pochi si sono chiesti il perché di certe reazioni facendo finta di non sapere che da troppo tempo gli ultras sono perseguitati, tartassati da leggi speciali ed abusi di ogni genere e dunque esasperati. Bisognava soffermarsi su una repressione che attanaglia gli ultras ormai da tantissimi anni, e che di volta in volta accresce la propria intensità, fino ad arrivare al punto di non garantire neanche i più elementari diritti sanciti dalla Costituzione.

Eppure i soliti giornalisti e tanti politici ancora una volta hanno invocato pene più severe, non volendo capire che se le tensioni sono aumentate tra ultras e "fdo" ciò è dovuto essenzialmente alla militarizzazione degli stadi ed alla continua constatazione del modo spesso provocatorio con cui "solerti tutori dell'ordine pubblico" gestiscono certi eventi di massa.

Abbiamo dovuto inoltre assistere al coro "sdegnato" di presidenti e giocatori, loro che per il proprio tornaconto personale hanno contribuito inequivocabilmente a trasformare il calcio da sport popolare ad un' unica questione di business.

Questo comportamento dovrebbe far riflettere quelle tifoserie che ancora oggi sono interessate a risultati e bel gioco, che ancora preferiscono anteporre il calcio ed i colori sociali alla loro stessa dignità, che continuano a fare da contorno allo "spettacolo".


CONTRO REPRESSIONE E DISINFORMAZIONE
 
posted by Senza Padroni at 2:37 PM |


3 Comments:


At 11/27/2007 2:44 PM, Anonymous Anonimo

parole sacrosante!
ghibli

 

At 11/27/2007 6:21 PM, Anonymous Anonimo

linea più che comune della nostra ......
B.S.C.

 

At 11/27/2007 8:14 PM, Anonymous Anonimo

Che dire...nulla da obbiettare!
ULTRAS NO CRIMINAL!

A different life