venerdì, novembre 23
L'avvocato ''Altro che Daspo, serve una legge che non c'è''

La toga degli ultrà dice che una risposta ci sarebbe: «Una parola in più, cento manganellate in meno». Forse è una strada per il dialogo, ma di questi tempi è piena di insidie. Giovanni Adami fa l'avvocato, ha uno studio a Udine, la sua città, un altro a Monza. Se c'è un casino in curva il suo telefonino squilla. «Difendo circa 30-40 tifoserie, altre 30-40 le difende il mio maestro, Lorenzo Contucci. Non mi chiedete perché?». Fa l'avvocato. «Anche, ma il vero motivo è che nasco lì, in quel contesto. Sono un ultrà dell'Udinese. Ho iniziato a difendere i miei amici, poi gli amici degli amici. È un magnifico circolo vizioso dal quale non ti tiri più fuori ».
Intanto lei tira fuori gli ultrà dalle prigioni. Il problema è che ora le leggi ci sono, mai fermati vengono subito lasciati liberi.
«È un luogo comune. Non ho mai visto sconti in un'aula di tribunale perché davanti al giudice c'era un ultrà. Anzi, a differenza di altre categorie qui ci troviamo spesso davanti a una anticipazione di pena. C'è il Daspo, che limita le libertà di circolazione e personali di un cittadino ».
Se c'è il Daspo ci sarà anche un reato?
«Per stabilirlo serve un processo. Semplifichiamo: domenica ci sono degli scontri, giovedì la diffida e magari dopo un anno il processo ».
Ha appena fatto uscire dal carcere 9 tifosi dell'Atalanta?
«Sono difesi da me e dall'avvocato Riva. Quattro sono agli arresti domiciliari, 4 sono liberi e uno ha l'obbligo di firma. Erano solo presenti ai fatti e infatti sono accusati di "concorso morale". Lo ha scritto il gip».
Eppure qualcuno ha fatto sospendere Atalanta-Milan.
«Non i 9 indagati. Evidentemente 48 ore non bastano per riconoscere i responsabili di questi atti».
Lei difende anche quattro ultrà del Catania, dopo gli scontri che hanno causato la morte dell'ispettore Raciti.
«Il 31 ottobre scorso, un collega della vittima, ha detto in aula in un'udienza pubblica che Raciti alle 19.08 non ha avuto nessun contatto con la tifoseria locale, ma è invece morto alle 20.20, in un'altra zona del quartiere. Mi sembra una novità rilevante. Intanto due ragazzi che assisto sono in carcere, accusati di concorso morale in resistenza aggravata a pubblico ufficiale».
Mentre l'agente Spaccarotella, accusato dell'omicidio volontario di Sandri, è in libertà.
«Sono un avvocato, non auguro il carcere per nessuno. E non si possono paragonare i processi».
Cosa pensa della legge Amato?
«In Italia non c'è una legge, ma solo un articolo che parla di sicurezza negli stadi: articolo 6, legge 401 del 1989. Poi c'è stato un provvedimento d'emergenza dietro l'altro. Serve una legge capace di ascoltare tutte le parti in causa, anche i tifosi. Una legge che prima di essere approvata segua un regolare iter parlamentare».




 
posted by Senza Padroni at 10:23 AM |


1 Comments:


At 11/23/2007 3:51 PM, Anonymous Anonimo

Nel mio piccolo ho contribuito a dare diffusione alla notizia...
In bocca al lupo!