venerdì, settembre 26
Prime tracce di verità

Mentre l'udienza preliminare per il caso Gabriele Sandri viene annullata e rimandata (uno degli avvocati difensori non aveva ricevuto la comunicazione che le indagini erano chiuse, un pò come se a scuola vi comunicano il giorno in cui sarete interrogati e la professoressa non vi dice fino a che giorno potete studiare... assurdo!), arriva fresca fresca un' importantissima notizia sempre legata allo stasso caso:

Piano piano la verità sulla vicenda di Gabriele Sandri sta venendo fuori. Quest'oggi la Magistratura di Arezzo ha archiviato il procedimento nei confronti degli amici di Gabriele Sandri, ucciso all'Autogrill di Badia al Pino l'11 novembre 2007. Quel giorno non ci fu nessuna rissa.

AREZZO - Procedimento nei confronti degli amici di Gabriele Sandri archiviato dalla Magistratura di Arezzo. Tradotto dal gergo giuridico a quello pratico: quella maledetta mattina dell'11 novembre, all'Autogrill di Badia al Pino, dove il dj laziale fu ucciso, non ci fu nessuna rissa. Il procedimento per tentate lesioni era scattato nei confronti dei tifosi laziali dopo che si era parlato di una rissa in atto con alcuni sostenitori della Juventus.

Ma dunque, se la rissa non c'è stata, per quale motivo l'agente Spaccarotella ha sparato dall'altra parte dell'Autostrada? Questo non si sa e non sta a noi dirlo. Noi ci limitiamo al nostro lavoro. Quello che è certo, è che non possono passare inosservate tutte le bugie che le istituzioni hanno tentato di spacciare per vere nelle ore e nei giorni successivi al fatto. Hanno cercato in tutti i modi di camuffare la realtà, anche facendo passare per acerrimi delinquenti alcuni tifosi di calcio. Ci piacerebbe che la verità, almeno una volta, trionfasse.
 
posted by Senza Padroni at 4:58 PM | 4 comments
giovedì, settembre 25
Dopo una pausa di riflessione durata due settimane, che ci ha portati alla quasi chiusura del blog, riprendiamo la nostra avventura spinti, più che mai, dalla voglia di comunicare e di fare, nel nostro piccolo, informazione.
Quasi impossibile stare fermi ad osservare e assimilare tutte le menzogne che la TV ci spara ogni giorno nel cervello ad una velocità impressionante.
Non vi stiamo a spiegare le cause che ci hanno portati a questo stop, ma penso che non sia difficile capire che siano legate a questo mondo ormai colmo di repressione che non si ferma più alla vita reale, ma che sfocia, ormai, anche in quella virtuale.

Riprendiamo con due storie così simili tra di loro da far venire i brividi.
Il 25 settembre 2005 moriva Federico Aldrovandi, pestato a morte da dei poliziotti ancora in libertà.
Esattamente dopo 3 anni viene celebrata l'udienza preliminare per il caso Gabriele Sandri.
Non so se è semplicemente una coincidenza, ma questi due ragazzi hanno trovato la morte prematuramente e per mano di chi DOVREBBE tutelare i loro diritti. Proprio oggi si celebra, per Federico il triste anniversario della sua scomparsa, e per Gabriele, l'inizio di una sicura odissea fatta di udienze, annullamenti, perizie e compagnie varie... gli ingredienti giusti per ammazzare una seconda volta una persona, così come già fatto con Federico.
Un comune cittadino sarebbe finito in carcere anche prima della condanna definitiva... loro, sono ancora in libertà!


Aldro e Gabbo sempre con noi!



 
posted by Senza Padroni at 3:19 PM | 4 comments
sabato, settembre 13
La vera verità
tratto da www.italiopoli.it; segnalato da AoZ.



A proposito di calcio e ordine pubblico...

"Disagi e incidenti provocati intenzionalmente?"

Il caporedattore del "Ballesterer FM Radio" Reinhard Krennhuber era in viaggio con gli ultras del Napoli verso Roma e concede allo standard.at un'intervista raccontando di scene assurde. Un'altra versione dei fatti. I media raccontano di come atti di violenza all'inizio del campionato di serie A abbiano di nuovo danneggiato l’immagine del calcio italiano. Da fonti di agenzia di stampa si apprende di come 1500 Ultras Napoletani abbiano assaltato un treno alla stazione di Napoli costringendo a scendere 300 passeggeri. Inoltre avrebbero ferito quattro controllori di Trenitalia e danneggiato e saccheggiato le carrozze. All'arrivo a Roma Termini avrebbero acceso bombe carta e usato gas lacrimogeni mentre erano scortati dalle forze dell’ordine ai bus verso lo stadio. Trenitalia parla di danni attorno ai 500.000 Euro. Reinhard Krennhuber, caporedattore della rivista calcistica "Ballesterer fm", accompagnato dal collega Jakob Rosenberg, ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani in trasferta verso Roma e prende posizione in un'intervista al derStandard.at sui fatti accaduti. "Ballesterer fm" ne parlerà in un articolo che uscirà il 7 ottobre sulla crisi nel calcio italiano, raccontando in particolare i fatti della partita Roma-Napoli.

derStandard.at:

Lei e stato un testimone oculare dei fatti successi alla stazione di Napoli, ci racconta cosa in realtà è successo?

Krennhuber:
Innanzitutto non si può assolutamente parlare di Ultras Napoletani che abbiano minacciato e fatto scendere dal treno 300 passeggeri, poi degli attacchi ai controllori di Trenitalia non ne abbiamo preso atto. Il treno sarebbe dovuto partire alle 09:24. Poco dopo le 11 i dipendenti di Trenitalia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del napoli e senza intenzione di andare a Roma di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti. Alla fine si parte alle 12:30 in un treno strapieno e sovraffollato. All’arrivo a Roma la partita era già iniziata; siamo entrati all' Olimpico al 52° minuto di gioco, una vergogna pensando che la maggior parte degli ultras aveva pagato sia il biglietto del treno che il biglietto di entrata all'Olimpico per 28 Euro. Abbiamo assistito alla demolizione dei bagni ma non si arriverebbe comunque mai alla cifra che Trenitalia ha comunicato ufficialmente, e poi qualcuno mi dica cosa ci sarebbe da saccheggiare in un treno...il tutto si sottrae alla mia immaginazione, come la notizia che gli ultras avrebbero usato gas lacrimogeni alla stazione Termini.

derStandard.at:

C'è statao qualche momento in cui avete avuto paura che potesse succedere qualcosa?

Krennhuber:
Non abbiamo avute paure create dagli ultras napoletani, non hanno attaccato le forze dell’ordine nè alla stazione nè allo stadio, anche perchè sapevano cosa ci fosse in gioco. L’unico momento di tensione è stato quando dopo la partita sono entrate le forze dell’ordine nei bus per picchiare a caso chiunque si trovasse sulla loro via, il tutto con la scusa che queste persone avrebbero ostacolato la partenza dei bus. La cosa più assurda e che questi bus sono partiti poi dopo un'ora e mezza! Ci hanno trattenuto dentro lo stadio per 4 ore senza la possibilità di acquistare acqua o cibo. La promessa di ricevere acqua non è mai stata mantenuta!

derStandard.at:
Il Ministero degli Interni italiano vorrebbe emettere un divieto di trasferta ai tifosi napoletani e vorrebbe far giocare a porte chiuse il Napoli sanzionando anche la società con una multa. Lei pensa che questi provvedimenti servano a qualcosa?

Krennhuber:
No, trovo il divieto alle trasferte e le porte chiuse un provvedimento molto esagerato.
La maggior parte dei tifosi napoletani non ha commesso nessun reato durante la trasferta. Le accuse che gli incidenti siano stati pianificati e orchestrati dai fans o addirittura dalla camorra mi sembrano totalmente assurde, un'invenzione. Al contrario non riesco a smettere di pensare che il tutto, cioè il ritardo e diversi maltrattamenti, siano stati studiati di proposito come per avere una reazione da parte dei tifosi per provocare una reazione ed emanare poi i provvedimenti che adesso vogliono far passare.

derStandard.at:

Il capo della polizia Antonio Manganelli parla di risultati positivi ottenuti dallo Stato contro la violenza negli stadi. Afferma che dopo la morte del ispettore Raciti a Catania nel 2007 ci sono meno incidenti e scontri.
Racconta poi di come la sicurezza negli stadi sia stata migliorata e come questo abbia di nuovo attirato le famiglie con i bambini a frequentare di nuovo lo stadio. Sono fatti reali o solo belle parole?

Krennhuber:
Gli standard di sicurezza sono stati sicuramente migliorati ma si tratta solamente di qualche cancello e qualche tornello in più all’entrata. Gli stadi italiani sono ancora nelle stesse desolanti condizioni di prima, non è cambiato niente all’interno. A parte questo lo Stato italiano usa solamente la via della repressione, non hanno alcuna intenzione di spendere soldi o lavorare insieme ai tifosi per un programma con essi. Poi trovo la deposizione di Manganelli molto cinica, pensando che nel novembre 2007 veniva ucciso Gabriele Sandri da un colpo di pistola esploso da un agente della polizia. Inoltre non riesco a vedere l'incremento delle visite allo stadio da parte di famiglie. A Roma nel settore ospiti ho notato tra le 3600 persone due che erano sopra i 50 anni e cinque o sei donne, cosa che non mi stupisce affatto visto il trattamento a volte disumano che subiscono i tifosi.

derStandard.at:
Lei a che conclusioni arriva dopo il weekend passato?

Krennhuber:
In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall’Italia.
C'è una discrepanza enorme tra quello che abbiamo vissuto quel giorno e cosa hanno riportato i media il giorno seguente. Per tutta la giornata non abbiamo incontrato un collega giornalista. I media non hanno fatto alcuna ricerca sul posto, si fanno dare i servizi già pronti dall'ufficio stampa delle autorità. E in quei servizi la versione dei tifosi non viene presa in considerazione o solo minimamente. Raiuno è l’unica emittente che ha fatto parlare anche tifosi e gente comune, e non solo politici e vari esponenti delle autorità su fatti. E quella gente comune e i tifosi raccontano analoghe storie come la nostra vissuta lo scorso weekend."
(Thomas Hirner, derStandard.at, 5. September 2008)
 
posted by Senza Padroni at 11:33 AM | 5 comments
venerdì, settembre 5
Sul treno c’erano 800 pregiudicati, finito il lavoro degli Ispettori



Circa ottocento dei tremila ultra' del Napoli che domenica scorsa hanno seguito la squadra nella trasferta a Roma rendendosi protagonisti degli incidenti sul convoglio e alla stazione, risultano denunciati in passato per vari reati dalle forze dell'ordine. Dal prosieguo delle indagini degli investigatori della Digos di Napoli, che hanno concluso gli accertamenti su tutti gli acquirenti napoletani dei biglietti per lo stadio (identificati al momento dell'acquisto) arriva la conferma di quello che i poliziotti ripetono da ieri: tra i tifosi c'erano diversi soggetti molto pericolosi. E non e' un caso che il ministro dell'Interno Roberto Maroni abbia ripetuto anche oggi che gli episodi sono stati determinati da ''criminalita' organizzata e non da tifoseria organizzata'' e per questo di ''aver proposto il reato di associazione a delinquere''. Ma il ministro ha anche riconfermato la piena fiducia al capo della polizia Antonio Manganelli. ''La parola definitiva'' su quanto accaduto, ha scandito, ''l'ha detta il capo della Polizia che parla a nome del Viminale: il ministro dell'Interno e' d'accordo al 110 per cento con lui''. E con ''l'ottimo capo della polizia'' e' d'accordo anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che oggi ha convocato una conferenza stampa per spegnere le polemiche seguite alle sue dichiarazioni di ieri. ''Da parte nostra c'e' sempre stata una perdurante e coerente vicinanza alle forze dell'ordine. Veltroni si vergogni e si scusi''. Gli uomini della Digos napoletana intanto, hanno accertato nel corso dei controlli ai terminali sui precedenti dei supporter che hanno partecipato alla trasferta romana, che ottocento persone su tremila sono state una o piu' volte denunciate dalle forze dell'ordine. Praticamente uno su quattro di quelli che era sul treno. Di questi circa la meta' sono stati coinvolti in vicende legate al consumo, allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti. Ma sono emersi anche reati diversi, soprattutto contro il patrimonio, come rapine e furti, nonche' lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e altri illeciti minori. Un esiguo numero di tifosi risultano segnalati anche per associazione per delinquere, mentre un paio soltanto sono stati accusati di associazione camorristica. Circa quattrocento risultano infine collegati a gruppi della tifoseria organizzata, mentre l'altra meta' sarebbe costituita da cosiddetti ''cani sciolti''. [...]

Ma un pregiudicato è libero di seguire la propria squadra in trasferta?
Qual'è il vero problema di questo paese: un pregiudicato che segue la propria squadra in trasferta, o 18 condannati che siedono comodamente in parlamento?

Aggiornato a Maggio 2008

  1. Berruti Massimo Maria (FI)

  2. Bonsignore Vito (Udc - Parlamento Europeo)

  3. Borghezio Mario (Lega Nord - Parlamento Europeo)

  4. Bossi Umberto (Lega Nord)

  5. Cantoni Giampiero (FI)

  6. Carra Enzo (PD)

  7. Ciarrapico Giuseppe (PDL)

  8. De Angelis Marcello (AN)

  9. Dell’Utri Marcello (FI)

  10. Farina Renato (FI)

  11. La Malfa Giorgio(FI-PRI)

  12. Maroni Roberto (Lega Nord)

  13. Nania Domenico (AN)

  14. Papania Antonio (PD)

  15. Naro Giuseppe (UDC)

  16. Sciascia Salvatore (FI)

  17. Tomassini Antonio (FI)
Prendiamo Marcello Dell'Utri:

La pluralità dell'attività posta in essere da Dell'Utri, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l'altro offerta l'opportunità, sempre con la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici.

e per chiudere in bellezza, è stato anche indagato, con un certo Silvio Berlusconi, per le stragi di Capaci e Via D'Amelio.
Prima di guardare la pagliuzza nell'occhio degli ultras, guardate la trave negli occhi di chi comanda in Italia!
Altro che infiltrazioni della camorra!


 
posted by Senza Padroni at 5:05 PM | 3 comments
mercoledì, settembre 3
Pugno di ferro di Maroni contro il calcio violento



[...] Il ministro non esclude responsabilità perfino nell'Osservatorio: «Stiamo facendo una verifica interna al ministero, anche se - ha ricordato il ministro - la trasferta era stata autorizzata dall'Osservatorio, che negli ultimi tre anni ha svolto un egregio lavoro». Una bufera, insomma. Maroni attacca anche il magistrato che «commettendo un grave errore, ha rimesso in libertà i cinque tifosi arrestati, responsabili dei gravi incidenti prima e dopo la partita Roma-Napoli». Secondo Maroni, infatti, si poteva «confermare l'arresto e fare il giudizio per direttissima».
Gli ultrà vanno puniti, ha ribadito il ministro, «non solo non partecipando alle manifestazioni sportive, ma considerandoli un'associazione a delinquere. Non è tifoseria organizzata, è criminalità organizzata. Nei confronti di queste persone ci vuole tolleranza zero».[...]

Chi è che parla? Cosa vuole?
Le persone fermate sono state denunciate per detenzione di oggetti atti ad offendere e armi bianche. Anche se sono oggetti e modo di fare che con il mondo ultras non ha niente a che fare, non è e non sarà mai un motivo per essere arrestati!
Che cosa vuole questo tipo dagli occhiali buffi? Cosa vuole questo condannato per resistenza a pubblico ufficiale? Vuole che gli ricordiamo chi è il vero criminale in questione? Parla lui che non ha scontato nemmeno un gionro in carcere per la sua pena? Chi è questo falso, ipocrita figlio di puttana?

Condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale,in relazione ai tafferugli durante la perquisizione della sede leghista di via Bellerio a Milano. Maroni, prima di finire in ospedale con il naso rotto, avrebbe tentato di mordere la caviglia di un agente di polizia. Di qui la condanna a 8 mesi in primo grado, poi dimezzata in appello e in Cassazione. Maroni è anche imputato a Verona come ex capo delle camicie verdi, insieme a una quarantina di dirigenti leghisti, con le accuse di attentato contro la Costituzione e l?integrità dello Stato e creazione di struttura paramilitare fuorilegge. Ma i primi due reati sono stati ampiamente ridimensionati da una riforma legislativa ad hoc, varata dal centrodestra nel 2005, allo scadere della penultima legislatura. Resta in piedi solo il terzo.

Dov'erano questi piolitici e questi ministri quando è stato ammazzato Gabriele Sandri? Dov'erano quando Spaccarotella girava tranquillamente per strada dopo AVER AMMAZZATO UNA UN RAGAZZO INNOCENTE!?
Dov'era tutto il loro disprezzo?
Dov'erano questi giornalisti da quattro soldi quando Spaccarotella ha ripreso servizio persso la PolFer di Firenze?
Dov'erano i giudici corrotti e la mano leggere della magistratura?
Chi è questa gente? Cosa vuole da noi?
 
posted by Senza Padroni at 11:53 AM | 3 comments
lunedì, settembre 1
Tifosi Napoli, interviene anche Maroni
Tensione prima della partenza per Roma. Problemi anche alla stazione Termini. Il ministro chiede chiarimenti
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NAPOLI, 31 agosto - Riparte il campionato e subito ricominciano violenze e disagi in autogrill e stazioni. I momenti di tensione sono cominciati questa mattina alla stazione ferroviaria di Napoli per la partenza dei tifosi azzurri per la capitale, in vista della partita contro la Roma. I primi supporters del Napoli sono arrivati intorno alle sei. Poco meno di 50, sui tremila previsti, sono partiti con il treno delle ore 8.24. Gli altri erano regolarmente in fila, muniti di biglietto, per il treno intercity delle ore 9.24: approfittando del fatto che le forze dell'ordine hanno, per un attimo, allentato il cordone per far passare un tifoso che si è sentito male, un piccolo gruppo ha oltrepassato il blocco ed è salito sul treno. I problemi di ordine pubblico sono poi proseguiti in serata, al momento del rientro dei tifosi per Napoli.

ARRIVA IL QUESTORE - Successivamente si è cercato di trovare una soluzione per consentire la partenza, per Roma, dei tifosi del Napoli: il treno delle ore 9.24, carico di supporters, alle 10.24 non era ancora partito ed altri 3-400 tifosi erano nel frattempo sopraggiunti in stazione in attesa di salire sul primo treno disponibile. Intanto, sul posto, verso le 10.50 è arrivato il questore di Napoli, Antonio Puglisi. Polizia, Digos e personale di Trenitalia ha cercato di individuare una soluzione ottimale. Ieri Trenitalia aveva rivolto un appello ai tifosi a non utilizzare il treno per raggiungere la capitale, in vista della partita con la Roma, soprattutto in virtù del fatto che oggi, giornata di rientro dalle vacanze, i treni era già di per sè pieni di passeggeri.

I PROBLEMI DENUNCIATI DALLE FS - Nel frattempo sono partiti cori da stadio contro la Roma e l'atmosfera si è fatta sempre più tesa alla stazione ferroviaria di Napoli dove i tifosi azzurri alle 11.30 erano ancora in attesa di partire per la capitale. Trenitalia ha sottolineato che le intemperanze di circa un migliaio di tifosi hanno impedito la partenza dell'Intercity plus 520 per Torino, prevista alle 9.24. e ha consigliato ai passeggeri di scendere dal treno e di individuare altre soluzioni. I tifosi del Napoli Calcio, ha confermato Trenitalia, stanno provocando disagi e incidenti alla Stazione Centrale dopo aver forzato i cordoni di controllo predisposti dalle Ferrovie dello Stato, in collaborazione con le Forze dell'ordine, per verificare che tutti fossero in possesso del titolo di viaggio. Problemi si sono verificati per il regolare svolgimento delle attività ferroviarie all'interno del terminal viaggiatori: è stato impedito il rifornimento alle vetture bar di alcuni Eurostar e inoltre sono state impedite le pulizie su altri convogli. Intanto è partito l'Intercity plus 586 delle 10.24 su cui hanno trovato posto una settantina di tifosi regolarmente muniti di biglietto ferroviario, mentre scoppiano le proteste tra i viaggiatori che hanno subito innumerevoli disagi.

IL TRENO PARTE ALLE 12.40, CON TRE ORE DI RITARDO
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Infine, alle 12.40 è partito il treno intercity fermo dalle ore 9.24. Sul treno si trovano circa 1.300 tifosi partenopei, mentre i passeggeri che avevano scelto l'intercity - diretto a Roma e poi in prosecuzione verso a Torino - per far rientro a casa hanno deciso, consigliati da Trenitalia, di trovare altre soluzioni. A bordo del treno, al momento della partenza, si sono registrati gli applausi dei tifosi che, comunque, sono praticamente stipati a bordo del convoglio, superaffollato. Sul treno non ci sono forze dell'ordine, secondo quanto confermato dal questore di Napoli Antonino Puglisi che ha personalmente condotto la mediazione con i tifosi, insieme alla Digos.

PUGLISI: «CAPIENZA INSUFFICIENTE» - Tra le centinaia di agenti, anche in assetto antisommossa, oggi alla stazione ferroviaria di Napoli, in prima linea c'era anche il questore di Napoli, Antonio Puglisi. Ha parlato con i tifosi, «tutti regolarmente muniti di biglietto», e ha affrontato una situazione che «si è cercato di gestire al meglio anche se, come in ogni circostanza simile si creano e si possono creare problemi». «Era una giornata particolare per Trenitalia che ha dovuto fare i conti con una disponibilità non immediatamente sufficiente - ha spiegato il questore - i numeri non ci hanno aiutato, la capienza non sufficiente subito ci ha creato qualche problema di gestione della folla». Il questore sottolinea che i tifosi «sono stati controllati da noi uno per uno, sia nella fase iniziale che in quella finale». Risolutivo, conclude il questore, anche il ruolo dei responsabili delle tifoserie: «Ci hanno aiutato a risolvere i problemi». «Ci auguriamo che il prosieguo della giornata sia buono e collegato solo ad un evento sportivo», ha concluso il questore.

LA RABBIA DEI PASSEGGERI -
Stanchi e provati dall'esperienza di stamane («una stazione sotto assedio per colpa di una partita di calcio»), ma soprattutto inferociti per essere stati in pratica sfrattati dal loro convoglio: i passeggeri che avrebbero dovuto partire da Napoli con l'intercity delle 9.24, diretti a Torino, commentano con rabbia l'assalto dei tifosi, che li ha convinti ad accogliere la richiesta di Trenitalia, ossia scendere dal convoglio per far posto ai supporter azzurri. «Una scena incredibile», ha raccontato Cinzia Vettosi, in viaggio con due bambini: «Ho avuto finanche paura di scendere dal treno, di fronte a centinaia di tifosi che inveivano pretendendo di salire, in un'atmosfera che è facile immaginare». Daniela Terrazzano, impiegata, deve tornare a Torino per riprendere domani il lavoro dopo le ferie: «Dovevo partire alle 9.24, ho già perso oltre tre ore e non so quando potrò prendere il prossimo treno. Scendere? In pratica non c'erano alternative: prima i tifosi hanno cominciato a chiedercelo urlando, poi sono saliti sul treno gli addetti di Trenitalia ribadendo la richiesta. Cosa dovevamo fare?». Alcuni passeggeri hanno reagito urlando contro l'assedio. Tra loro la signora Anna R., in viaggio con il figlio che deve essere visitato all'ospedale Gaslini: ha pianto e gridato all'indirizzo dei tifosi, alcuni dei quali hanno anche provato a confortarla. Anche lei, comunque, ha abbandonato l'intercity in attesa di una successiva partenza.

TIFOSI INTER IN AUTOGRILL IDENTIFICATI
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Intemperanze in stazione. Ma anche negli autogrill. Tanto per cambiare. Gli occupanti di un pullman di tifosi dell'Inter, una cinquantina di persone, di ritorno dalla trasferta di Genova per l'anticipo di campionato contro la Sampdoria, sono stati identificati dagli agenti della Questura di Milano dopo che un gruppo di loro aveva razziato un autogrill dell'autostrada A7. È accaduto nella notte, nell'area di servizio Giovi Nord dell'autostrada Genova-Milano. Il pullman, scortato da una pattuglia della polizia, ha deviato dal percorso stabilito ed ha fatto sosta a Giovi Nord dove una trentina di sostenitori nerazzurri ha consumato e prelevato numerosa merce dai banchi della zona ristoro senza pagare. Poi tutti sono risaliti tranquillamente sul mezzo che li ha ricondotti a Milano. Qui gli occupanti sono stati bloccati dalla polizia e identificati. Ora si sta vagliando la posizione di coloro che si sono resi protagonisti degli atti di teppismo.

TRENO ARRIVATO. TIFOSI ALLO STADIO IN PULLMAN
- Intorno alle 14:40 il treno dei tifosi napoletani, proveniente da Napoli, è arrivato alla stazione Termini di Roma. Ad attendere i tifosi partenopei un massiccio schieramento forze dell'ordine. I tifosi sono stati trasportati con oltre 20 pullman alla volta dello stadio Olimpico. Alcuni sono già arrivati. Secondo quanto si è appreso, non ci sono stati finora incidenti.

TIFOSI ALL'OLIMPICO, CANCELLI SFONDATI - I tifosi del Napoli, giunti in treno a Roma, sono arrivati a bordo di una ventina di autobus allo stadio Olimpico poco prima delle 16. I tifosi, molti con il volto coperto da cappucci, sono scesi dai pullman e sono entrati correndo dagli ingressi degli ospiti dello stadio. I tifosi hanno sfondato i cancelli e lanciato diversi petardi.

ARRESTATO UN TIFOSO - Nel pre-partita della sfida tra Roma e Napoli, nei pressi dello stadio Olimpico, la Digos ha arrestato un giovane di 21 anni mentre era intento a disfarsi di un grosso martello. Gli agenti lo hanno bloccato nella scarpata a ridosso del Tevere, a pochi metri dal ponte Duca d'Aosta.

CONTUSI QUATTRO FERROVIERI - È stata un'ordinanza urgente della Prefettura di Napoli a prescrivere a Ferrovie dello Stato, per motivi di ordine pubblico, la partenza alle ore 12.29 dalla stazione Napoli Centrale del treno Intercity Plus 520 (Napoli - Torino) con a bordo un migliaio di sostenitori del Napoli Calcio diretti a Roma. È quanto rende noto Trenitalia. Un treno tenuto sotto assedio, per ore, dai tifosi che hanno creato disagi e tensioni: quattro i ferrovieri contusi. Trenitalia effettua, in una nota, la ricostruzione dei fatti. Il convoglio era stato bloccato a Napoli Centrale dalle intemperanze di centinaia di tifosi che volevano prendere il treno per Roma senza sottoporsi ai controlli di biglietteria. Nel corso della mattinata a questi se ne sono poi aggiunti altri, provocando disordini e disagi in tutta la stazione. I tafferugli hanno raggiunto il culmine quando un folto gruppo, privo del biglietto di viaggio, ha tentato di salire in treno dopo aver forzato i cordoni di controllo predisposti dalle Ferrovie dello Stato, in stretta collaborazione con le Forze dell'ordine. Azione che ha provocato la contusione dei quattro dipendenti delle Fs. Dopo accurati controlli, verifiche e trattative, una settantina di supporters, muniti di biglietto, è partito con l'Intercity Plus 586 (Napoli - Milano) delle ore 10.24. La maggioranza dei tifosi, molti dei quali senza titolo di viaggio, invece era determinata a raggiungere Roma con lo stesso Ic Plus 520. Le intemperanze di molti tifosi hanno reso impossibile ogni tentativo del personale ferroviario per agevolare la partenza dei viaggiatori presenti a bordo muniti di regolare biglietto e anche il loro trasferimento su altri convogli. Quando le condizioni di ordine pubblico lo hanno consentito i passeggeri, circa 250 dei 300 a bordo dell'IC Plus 520, sono stati fatti salire su altri treni, anche Eurostar. Ai viaggiatori, che hanno scelto di proseguire il viaggio a bordo anche di treni di categoria superiore Trenitalia (Gruppo FS), in considerazione della particolare situazione, non ha applicato maggiorazioni di prezzo.

TIFOSI NAPOLI A TERMINI CON FUMOGENI
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I tifosi del Napoli arrivati all'interno della Stazione Termini a Roma hanno acceso fumogeni e due grossi petardi. Scesi dal treno i tifosi hanno percorso di corsa una sorta di corridoio, destinato soltanto a loro, delimitato da cordoni di forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Molti, con i volti coperti da fazzoletti hanno gridato slogan offensivi, tra cui, «Roma m...», o «Spacchiamo tutto», hanno acceso i fumogeni ed i petardi ed innalzato bastoni di plastica e di legno. Il loro passaggio nella stazione Termini, durato in tutto una decina di minuti, è stato immortalato da molti turisti che dal primo piano, a distanza di sicurezza, hanno scattato moltissime foto, osservando la scena con espressioni sbigottite ed incredule.

IL RITARDO DELL'ARRIVO DEI TIFOSI - Il ritardo con cui circa 1500 tifosi del Napoli sono entrati allo stadio Olimpico di Roma per la partita Roma-Napoli è «stato causato dalle tensioni registrate nella mattinata alla stazione di Napoli Centrale». A spiegarlo è il dipartimento di pubblica sicurezza in un comunicato. «Nella circostanza infatti - è la ricostruzione dei fatti da parte della Polizia - un gruppo di facinorosi, approfittando di un frangente in cui le forze di polizia, schierate per i controlli di sicurezza, stavano gestendo i soccorsi ad un tifoso colto da malore, hanno superato il cordone e si sono riversati sul convoglio dove era già presente un gruppo di circa 500 supporters già controllati e tutti muniti di regolare biglietto. Trenitalia - prosegue il comunicato della polizia - ha richiesto di operare nuovamente il controllo delle persone presenti sul convoglio che è ripartito con un ritardo di oltre due ore ulteriormente aggravato dal ripetuto azionamento del freno di emergenza da parte dei tifosi durante il viaggio. Trenitalia, informata sul numero di tifosi previsti per la trasferta - conclude la nota - aveva potenziato il treno delle ore 9.24 con l'aggiunta di quattro carrozze».

INTERVIENE IL MINISTRO MARONI - Il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha chiesto «un rapporto dettagliato» al questore di Napoli, Antonio Puglisi, su quanto avvenuto oggi alla stazione centrale del capoluogo campano in relazione alla trasferta dei tifosi del Napoli a Roma che ha determinato ritardi e proteste da parte dei passeggeri diretti nella Capitale. Lo rende noto, in una dichiarazione, il portavoce del ministro, Isabella Votino, precisando che «martedì si riuniranno l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e il nuovo Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive alla presenza del Ministro dell'Interno».

TAFFERUGLI ALLA STAZIONE TERMINI - Tafferugli tra tifosi napoletani e forze dell'ordine si stanno verificando alla Stazione Termini, dove l'esplosione di un grosso petardo ha provocato un fuggi fuggi generale tra i passeggeri, spaventati dal forte rumore. Mentre i tifosi si stavano dirigendo al binario 16 della stazione hanno lanciato il petardo e si è vista la gente correre e scappare verso le uscite di via Giolitti e via Marsala. I tafferugli sono scoppiati, secondo quanto si è appreso, perchè i supporter partenopei non vogliono pagare il biglietto del treno. I tifosi, che dovrebbero partire da Roma alle 21:36 con un Intercity a cui verranno aggiunte cinque vetture, sono circondanti della forze dell'ordine in tenuta anti-sommossa e spesso, anche se per brevi istanti, vengono a contatto. In uno di questi, un tifoso è rimasto ferito ad una mano.
 
posted by Senza Padroni at 12:03 PM | 7 comments