ROMA (12 gennaio) - Seconda notte di incidenti a Cagliari dopo quelli verificatisi giovedì per l'arrivo della prima nave con 500 tonnellate di rifiuti dalla Campania. Una manifestazione organizzata via sms davanti alla villa del governatore Soru è degenerata in scontri con la polizia, con cariche delle forze dell'ordine, diversi feriti e numerosi fermati. La scintilla scatenante è stata provocata da gruppi di ultras del Cagliari che hanno preso la testa del corteo, composto da un migliaio di persone, e hanno poi aggredito un gruppo di sostenitori del presidente Renato Soru, che con bandiere e striscioni sosteneva la decisione della Regione di accogliere carichi di spazzatura dalla Campania per contribuire a risolvere l'emergenza rifiuti. Gli ultras (in testa gli "Sconvolts", animati soprattutto dalla rivalità calcistica con il Napoli) hanno attaccato i sostenitori di Soru, aggredendo e strappando bandiere e alcuni striscioni (poi bruciati).
Due ore di guerriglia. Da quel momento una manifestazione che nelle intenzioni voleva replicare quella della mattinata, con lanci di immondizia nel cortile della residenza di Soru, si è trasformata in due ore di guerriglia da stadio. Polizia e carabinieri, solo una parte inizialmente in tenuta antisommossa, hanno caricato gli aggressori, col lancio di lacrimogeni. I dimostranti hanno reagito con pietre e altri oggetti (cartelli stradali divelti, materiale di lavori pubblici e vasi con piante). Sono stati anche dati alle fiamme diversi cassonetti della spazzatura. Gli incidenti, dai tre fronti iniziali di scontro, tutti intorno alle Basilica di Bonaria, si sono spostati poi sotto la scalinata di fronte al sagrato, in piazza dei Centomila. Nel frattempo sono arrivati rinforzi dei carabinieri. Tutt'intorno i curiosi con cellulari fotocamere e macchine fotografiche riprendevano la scena. Poco prima dell'1,30 c'è stata un'ultima carica delle forze dell'ordine per disperdere un gruppo di teppisti che aveva devastato un gazebo davanti al bar dell'hotel Mediterraneo, rompendo e buttando all'aria sedie, tavoli e altri oggetti.
Sette arresti per gli scontri Sette persone arrestate è il primo bilancio degli scontri. Contestati i reati di devastazione, incendio, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Proseguono, intanto, gli accertamenti per identificare i teppisti che hanno scagliato una grossa pietra dalla scalinata della Basilica di Bonaria, che ha raggiunto al capo una donna che transitava in auto nella strada sottostante.
Scuole chiuse nella provincia di Napoli Scuole ancora chiuse in diversi centri della provincia di Napoli a causa dei rifiuti ammassati nelle strade, mentre a Pianura c'è un clima di attesa fra i manifestanti anti discarica rispetto alle decisioni che saranno prese dal commissario Gianni De Gennaro sulla riapertura del sito. Cittadini di Terzigno e Savignano Irpino, dal canto loro, annunciano la mobilitazione qualora si decidesse di dare corso al decreto che annuncia l'apertura di discariche nelle rispettive località del Vesuviano e dell'Irpinia. La situazione più difficile si registra sul fronte delle scuole. Le amministrazioni locali che hanno adottato le ordinanze di chiusura degli istituti sulla base di relazioni delle Asl sullo stato igienico sanitario del territorio attendono interventi risolutivi nelle prossime ore. Quarto, S.Anastasia, Pollena Trocchia, Cercola, Casalnuovo di Napoli, Torre Annunziata, Boscoreale i centri dove alunni e studenti sono rimasti anche oggi a casa.
A Napoli la situazione appare, come già da alcuni giorni, a macchia di leopardo con aree, soprattutto in periferia, invase da montagne di spazzatura ed altre dove le strade si presentano più pulite.