domenica, dicembre 16
Per i ragazzi è difficile trovare gli strumenti utili ad esaminare seriamente la situazione, questa è l’ennesima vigilia di sangue che ci aspetta ma siamo soggetti così eterogenei che un cammino comune da imboccare con l’idea reale del conflitto è ancora lontana. Sono così tante le ipotesi riguardanti il futuro che per il momento la cosa più logica da fare è rispettare la propria visione del mondo. La libertà per gli ultras come per coloro che hanno scelto di vivere senza abbassare la testa non è un miraggio e neanche un sogno. Questa ragion d’essere disturba, viene attaccata e per questo è viva, reale.
Il Mob porta avanti la propria identità crescendo consapevole di aver meritato un ruolo importante nella mentalità idealista che è propria di coloro che sanno che cosa significa vivere la strada.Porta avanti senza paura le idee che le curve macinano naturalmente.
Porta avanti una condotta rigorosa che permette di non essere fraintesi.
Porta avanti le coreografie e lo stile che rende orgogliosi nei confronti della società tutta.
E’ una questione di appartenenza. Essere per non morire. Essere incisivi in curva come per la strada.
La vita sociale e politica del Mob prende posizione all’interno della comunità e gli ultras diventano lupi il cui istinto spinge alla ricerca del branco.
Per questo i supporters non saranno mai soli.
Per questo il loro senso di appartenenza è rapportabile a una dimensione collettiva.
Per questo saranno sempre protagonisti di nuove attività.
Per questo ci saranno al di là dei giocatori che indossano la nostra maglia.
La loro funzione è quella che si darebbe al motore se lo stadio fosse un automobile.
Un microcosmo autosufficiente e totalizzante. E’ un microcosmo in cui nessuno cerca di trasmettere la cultura di curva perché è essa stessa portatrice delle proprie esigenze.
Il Mob ha il suo linguaggio, il suo atteggiamento e uno stile che nessuno gli potrà togliere mai. Ha le sue canzoni e i suoi codici. Ci sono regole non scritte che non è difficile rispettare e per coloro che hanno intenzione di rinchiudere gli ultras all’interno di un contesto ben definito diciamo che la vita di curva non muore al novantesimo minuto. L’identità individuale di ognuno è un tutt’uno con la filosofia che scaturisce dal credo ultras. Ogni giorno della settimana, in ogni ambito in cui ci si trovi, in ogni luogo in cui ci si rechi si può ESSERE ULTRAS. E per qualsiasi motivo si potrà essere adottati e diventare FIGLI DI UNA CURVA.
 
posted by Senza Padroni at 7:38 PM |


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