Il pubblico incomincia a innervosirsi e fischia duramente l’atteggiamento insistente e maleducato degli uomini in pettorina gialla. Alla fine si poteva lasciare il pallone a quel piccolo tifoso, felice di avere in mano il pallone con cui giocano i suoi idoli. Ma succede una cosa incredibile, invece di lasciare perdere , uno zelante stewart che in quel momento aveva deciso che il suo unico scopo nella vita era di recuperare quel pallone, scende le scalette della tribuna tevere e arrivato nei pressi del piccolo tifoso gli strappa dalle mani con violenza il maledetto pallone. Da qui nasce la rissa. Partono fischi assordanti dalla curva sud , la tensione sale e il padre del bambino reagisce. Gli vengono in soccorso altri tifosi che a suon di calci e pugni si riprendono il pallone e poi scaricano la loro rabbia sul povero stewart che riesce a scappare ma non dopo aver preso botte da ogni parte.
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Il Tribunale del riesame ha stabilito che Claudio Gugliotti e Saverio Candamano restano in cella, ma ha fatto cadere nei loro confronti l'aggravante del terrorismo, che per la prima volta era stata applicata nei confronti di ultras dello sport.
I due erano stati fermati nei pressi della caserma di polizia di via Reni, attaccata da alcune centinaia di ultras domenica 11 novembre, poche ore dopo che Gabriele Sandri, giovane tifoso della Lazio e conosciuto a Roma anche come dj, era stato ucciso in un autogrill vicino ad Arezzo dall'agente di polizia Luigi Spaccarotella.
In un primo momento, i pm romani che indagano sulla vicenda avevano ipotizzato per tutte e quattro le persone arrestate quella sera l'aggravante. Successivamente, però, l'addebito era rimasto solo per Gugliotti, 21 anni, e Candamano, 27 anni, accusati di devastazione, danneggiamento, lancio di oggetti atti a offendere, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Il Riesame ha stabilito anche che rimane invece agli arresti domiciliari un altro tifoso arrestato l'11 novembre, il 21enne Valerio Minotti, il cui legale aveva chiesto la rimessa in libertà .
Lascia invece il carcere, per andare ai domiciliari, il 27enne Lorenzo Sturiale, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. A deciderlo oggi, riferiscono fonti giudiziarie, è stato il giudice per le indagini preliminare Enrico Imprudente.