giovedì, settembre 13
Questo articolo di Marco Travaglio è l'ennesimo esempio di quanto l'Italia sia uno schifo, di quanto noi italiani siamo noncuranti di cosa ci accade intorno, di quanto i politici riescono a fare sempre i loro porci comodi senza che nessuno possa obiettare nulla!!!
Questa storia ci riguarda da vicino: il politico di cui parla Travaglio è stato votato proprio nella nostra terra!
Buona lettura e non incazzatevi troppo perchè è anche colpa vostra!


Un po' di refrigerio
di Marco Travaglio


Beppe Grillo e mille aficionados del suo blog si sono autotassati per 48 mila euro più Iva e ieri hanno acquistato una pagina dell'International Herald Tribune per informare il mondo di un fatto piuttosto singolare, almeno per i non italiani: la presenza nel nostro Paese di 23 pregiudicati (per via di condanne o patteggiamenti definitivi) fra il Parlamento italiano e quello europeo. Grillo & C. domandano se esista sulla terra un altro paese con usanze analoghe, in vista di un eventuale gemellaggio. Né l'Herald Tribune né alcun'altra testata ha voluto pubblicare i nomi dei Magnifici Ventitrè, forse pensando a una provocazione satirica. Invece è tutto vero. I nomi sono comunque reperibili su www.beppegrillo.it Eccoli, in ordine alfabetico: Berruti (FI), Biondi (FI), Bonsignore (Udc), Bossi (Lega Nord), Cantoni (FI), Carra (Margherita), Cirino Pomicino (Dc), Dell'Utri (FI), Del Pennino (FI), De Michelis (Psi), De Rigo (FI), Frigerio (FI), Galvagno (FI), Jannuzzi (FI), La Malfa (Pri), Maroni (Lega Nord), Rollandin (Union Valdotaine-Ds), Sgarbi (ex-FI, passato all'Unione), Sodano (Udc), Sterpa (FI), Tomassini (FI), Visco (Ds), Alfredo Vito (FI). I reati sono i più vari, dalle corruzioni di Pomicino e De Michelisi all’abuso edilizio di Visco. Nella fretta Grillo ha dimenticato Rocco Salini (ex FI, ora Udeur) e ha volutamente omesso i condannati non definitivi e i miracolati dalla prescrizione: nel qual caso si toccherebbe quota 100. Strano che se ne occupino solo i comici. Parafrasando una fortunata pubblicità progresso sui cassonetti di Milano: «Il Parlamento è anche tuo, aiutaci a tenerlo pulito». Conosciamo l'obiezione. Nessuna legge impedisce a quei 23+1 di sedere in Parlamento. Né ai partiti di candidare pregiudicati (anche se non è ancora obbligatorio). Infatti la legge impone la sospensione dei pubblici amministratori imputati e la radiazione dei condannati, ma solo per Comuni, Province e Regioni, non per il Parlamento e nemmeno per il governo: forse perché la legge l'ha fatta il Parlamento. Càpita però ogni tanto che il condannato sia pure interdetto dai pubblici uffici e dal diritto di voto attivo e passivo. È il caso del leggendario Gianstefano Frigerio da Cernusco sul Naviglio, l'ex segretario della Dc lombarda condannato tre volte in via definitiva per svariate mazzette (pagate fra l'altro da Paolo Berlusconi), dunque candidato ed eletto alla Camera per Forza Italia nel 2001, dunque promosso responsabile dei Dipartimenti di FI, della commissione Difesa e della delegazione parlamentare presso la Nato, nonché editorialista del Giornale di Paolo Berlusconi. Come rivela l'Espresso, Frigerio è interdetto dal diritto elettorale fino al 3 agosto 2009: non può nemmeno avvicinarsi a un seggio. Il che non gl'impedisce di votare ogni giorno alla Camera. Tutte le leggi vergogna degli ultimi anni sono passate anche con il suo contributo. Un caso unico al mondo: un deputato interdetto dal voto che decide sulle più importanti leggi dello Stato. L'ha scoperto a maggio il Comune di Cernusco quando, in vista dei referendum sulla fecondazione, ha chiesto al Tribunale di Milano lo stato di esecuzione pena dell'illustre concittadino. Risposta: Frigerio è stato condannato a 6 anni e 5 mesi per concussione, corruzione, ricettazione, finanziamento illecito. Interdetto per 5 anni, non può votare al referendum pro o contro la legge sulla fecondazione che peraltro aveva votato alla Camera. La sua è una storia strappalacrime. Nel 2001, visto che i milanesi si ricordavano ancora di lui, si candidò in Puglia, e per camuffarsi meglio si cambiò pure il nome sulla scheda: Carlo invece di Gianstefano. Se ne accorse Di Pietro, passando da quelle parti. Ma lo pseudo-Carlo non riuscì nemmeno a metter piede a Montecitorio per la foto di rito: il 31 maggio, mentre Casini inaugurava la nuova Camera, i carabinieri andavano ad arrestarlo. Prima agli arresti ospedalieri, per un presunto malore agli occhi, poi ai domiciliari grazie a un ricalcolo della pena, nel 2002 Frigerio veniva affidato in prova ai servizi sociali. Il giudice gli chiese dove intendesse rieducarsi. Lui rispose: «In Parlamento». Ottenne così il permesso di recarsi alla Camera, ma solo 4 giorni al mese. Vista la compagnia, la sua devianza rischiava di accentuarsi. Intanto, sul sito della Camera, il riquadro riservato al suo volto restava desolatamente vuoto. Metterci la foto segnaletica o le impronte digitali pareva brutto.
 
posted by Senza Padroni at 4:44 PM |


5 Comments:


At 9/14/2007 9:21 AM, Anonymous Anonimo

qui ci vorebbe V ...........
o lo sai chi si e candidato
robert i scarp....ahahahahahah
B.S.C.

 

At 9/14/2007 9:49 AM, Anonymous Anonimo

ma dici sul serio??
non fare certi scherzi;)
Zanghè

 

At 9/14/2007 12:13 PM, Anonymous Anonimo

zanghè ma secondo te ? se ti dico che "senza padroni" sono di forza italia tu ci credi?
B.S.C.

 

At 9/14/2007 3:24 PM, Anonymous Anonimo

Assolutamente e come se dicesti che cicciolina è vergine

 

At 9/18/2007 4:48 PM, Anonymous Anonimo

Comunque, con tutto il rispetto, mi sono rotto 3/4 di palle a sentire parlare sempre di Beppe Grillo.
Ma veramente in questo paese non c'è altro di cui possiamo (o possano, meglio...) occuparci?