martedì, gennaio 23
Le irreprensibili forze dell'ordine

Rapina e furti a Modena: coinvolti tre poliziotti
Indagati due agenti, arrestato un altro in servizio a Napoli

(ANSA) - MODENA, 20 GEN - Tre agenti di polizia sono coinvolti in un'indagine condotta dalla Questura, in una rapina e in alcuni furti messi a segno a Modena.Secondo quanto trapela da fonti investigative di Modena, l'inchiesta avrebbe preso il via dopo una rapina in una gioielleria e alcuni furti compiuti all' inizio del 2006. Secondo quanto si e' appreso, un agente in servizio a Napoli e' stato arrestato e due colleghi di Modena sono indagati.


Quindici ex agenti rinviati a giudizio
Sono accusati di associazione per delinquere, peculato, falso in atto pubblico, perquisizioni illegittime, furti, lesioni e spaccio di droga

Il gup Luigi Varanelli ha rinviato a giudizio 20 persone, tra cui una quindicina di ex agenti del servizio Volanti e del servizio Scorte della Questura di Milano, accusate a vario titolo di associazione per delinquere, peculato, falso in atto pubblico, perquisizioni illegittime, furti, lesioni e spaccio di stupefacenti. Il processo a loro carico inizierà l'8 maggio davanti alla decima sezione penale del Tribunale. Il giudice ha accolto due patteggiamenti, fino a un massimo di 3 anni e 6 mesi, per due persone accusate di spaccio di droga. Molti gli episodi contestati ai poliziotti a partire da febbraio 2002 fino al gennaio dell'anno scorso, quando otto di loro furono arrestati su richiesta del pm della Dda Lucilla Tontodonati. In particolare, nel corso di perquisizioni illegittime, secondo gli inquirenti, gli agenti si sarebbero appropriati di merce sequestrata, poi non denunciata nei verbali: borse, pantaloni, cinture, dvd e altro materiale contraffatto. Sempre secondo l'accusa, alcuni agenti, grazie alle soffiate di spacciatori, operavano sequestri di droga che non venivano messi a verbale. Parte degli stupefacenti veniva poi trattenuta oppure rivenduta agli stessi spacciatori che avevano dato le indicazioni per sequestrarla. Il tutto, per l'accusa, con un sistema di coperture reciproche e turni in modo che gli agenti potessero agire in tutta tranquillità, sicuri che le persone offese (24 quelle che si sono costituite, tutte straniere) non avrebbero mai sporto denuncia. L'8 marzo altri tre agenti e un ex poliziotto saranno giudicati col rito abbreviato davanti al gup Varanelli.


Processo G8: blitz alla Diaz, scompare la prova contro gli agenti

La voce d'italiaGenova, 18 gen. - Le due molotov del G8 sono sparite. Le due bttiglie incendiarie rappresentano una delle prove a carico più pesanti nel processo contro i 29 poliziotti, imputati della irruzione nella scuola Diaz e di aver falsificato gli indizi per incastrare 93 ragazzi. Scomparse, svanite nel nulla. Ieri mattina, nel corso di un´udienza del processo, lo si e’ scoperto. Il presidente Gabrio Barone ha dato incarico alla procura di rintracciarle e i magistrati oggi chiederanno ufficialmente spiegazioni al questore Salvatore Presenti.
Le prove possono essere svanite in molti modi e altrettanti uffici: all´ufficio corpi di reato di palazzo di giustizia il responsabile ha allargato sconsolato le braccia; alla questura, spiega il vicedirigente della mobile Francesco Borré, "io sono arrivato alla squadra mobile nel 2002, un anno dopo il G8. Non abbiamo mai trattato quel reperto. Ma esiste un registro di carico e scarico. Ritengo che teoricamente dovrebbero essere agli atti della Digos". Inizia lo scaricabarile.
Le due bottiglie molotov addebitate ai 93 ragazzi arrestati durante l’irruzione alla scuola Diaz, dovevano essere la “prova regina”, la conferma della pericolosità di quegli studenti finiti in manette. Divennero invece il centro dell’inchiesta sui poliziotti coinvolti in quella sanguinosa perquisizione, perche’ la “prova regina” era falsa. Fabbricata ad arte per incastrare i 93 no global e giustificare così il violentissimo pestaggio a freddo.
I pubblici ministeri e i legali delle parti offese pero’ al momento non perdono la pazienza: "Forse uno dei tanti pasticci della pubblica amministrazione, le molotov salteranno fuori nei prossimi giorni e comunque su quelle bottiglie, filmate e fotografate da ogni angolazione, sono stati fatti tutti gli accertamenti previsti". Gli avvocati difensori pero’ non perdono l’occasione: "Le fotografie non possono sostituire l´oggetto. Senza corpo del reato il processo è finito". "Le fotografie di un oggetto - ha commentato l´avvocato Alfredo Biondi, difensore del vicequestore Pietro Troiani - non possono sostituire l´oggetto corpo del reato, che deve essere materialmente riconosciuto".
Nella storia di quest’inchiesta non è la prima volta che accedono misteriose sparizioni, poco prima del rinvio a giudizio dei poliziotti, accadde una cosa simile. Erano scomparsi i tabulati telefonici ottenuti dalla Wind. La questura di Genova sosteneva di averli inviati in procura. Alla fine, vennero ritrovati negli uffici della Squadra mobile. Inuria quindi, pressapochismo. Di certo pero’ salta all’occhio la scarsa volonta’ a collaborare delle forze dell’ordine quando sono chiamate a indagare su se stesse.
Non riconoscono i compagni. Nelle ultime udienze infatti, è stata certificata l’impossibilità di identificare un poliziotto dalla fluente coda di cavallo fotografato in primo piano durante l’irruzione. Parla con altri agenti, dà ordini, ma nessuno l’ha riconosciuto. Stesso discorso per i firmatari del falsissimo verbale di arresto dei 93 no global ha saputo indicare di chi è la quindicesima firma posta sul documento.

da EQV
 
posted by Senza Padroni at 12:58 PM |


3 Comments:


At 1/25/2007 8:13 PM, Anonymous Anonimo

QUANDO LA PìPì FA PIù MALE DELLE PAROLE...Sembra strano, ma a volte ci sono cose che fanno ancora piu` male delle parole o di interventi duri, sui campi di calcio. E a riguardo si chieda qualcosa all`assistente dell`arbitro della sfida tra Alba Durazzano e Serino, gara dell`Eccellenza della Campania, Girone B, disputatasi domenica scorsa. Per la cronaca la gara e` stata vinta dal Serino 2-1.

Ora, il Giudice Sportivo ha sancito un`ammenda di 1.350 euro all`Alba Durazzano; questa la motivazione: ` Ad inizio gara propri sostenitori facevano esplodere due petardi nei pressi dell`A.A. (assistente dell`arbitro, ndr) successivamente lo minacciavano, lo attingevano con sputi per tutto il secondo tempo, lo colpivano per tre volte alle spalle e al viso con bottigliette piene di urina che gli procurava fastidio e bruciore agli occhi. Al 30` del secondo tempo, lo stesso A.A. veniva colpito alle spalle da un sasso che gli procurava forte dolore` .

 

At 1/26/2007 10:58 AM, Anonymous Anonimo

Ciao amici miei un saluto affettuosissimo!!

 

At 2/02/2007 6:51 PM, Anonymous Anonimo

bastà sono tornato...poi stasera io e il mio amico fidato vi aspettiamo per il venerdi sipontino!!!