sabato, luglio 29
Ancora una volta lo spunto è il libro "Febbre a 90'" di Nick Hornby, però stavolta riletto su www.asromaultras.it...Buona lettura...


"...I grandi club sembrano essersi stancati della loro base di tifosi, e in un certo senso, chi può biasimarli? I maschi giovani della classe operaia e del basso ceto medio portano con sé una serie di problemi complicati e talvolta penosi; i dirigenti e i presidenti potrebbero controbattere che è stata data loro un'occasione e che se la sono lasciata scappare, e che le nuove famiglie piccolo-borghesi - il nuovo target in quanto a pubblico - non solo si comporteranno bene, ma pagheranno anche molto più per farlo. Questa argomentazione ignora problematiche di fondamentale importanza, riguardanti la responsabilità, la giustizia e l'opportunità che le società calcistiche debbano rivestire o meno un ruolo all'interno della comunità locale. Ma anche senza tener conto di questi problemi, a me sembra che il ragionamento non fili comunque. Parte del piacere che si ricava dall'andare nei grandi stadi di calcio è un piacere parassita e riflesso, perché a meno che uno non vada nel North Bank (come la Curva Sud per l'Arsenal, n.d.L.), nel Kop o nello Stretford End, vuol dire che, per l'atmosfera, si appoggia agli altri; e l'atmosfera è una delle componenti fondamentali nell'esperienza del calcio. Questi enormi settori sono tanto importanti per un club quanto i giocatori, non solo perché i loro habitué offrono un supporto di tipo sonoro alla squadra, e non solo perché riforniscono le società di grosse somme di denaro (anche se non sono elementi trascurabili) ma perché, senza di loro, a nessun altro gliene fregherebbe niente di andare allo stadio. L'Arsenal e il Manchester United (ma anche la Roma, n.d.L.) e tutti gli altri hanno l'impressione che la gente paghi per vedere Paul Merson e Ryan Giggs, e naturalmente è vero. Ma molti di loro, le persone sedute nelle poltroncine da venti sterline, i pezzi grossi in tribuna - pagano anche per vedere la gente che guarda Paul Merson (o per ascoltare quello che la gente gli urla). Chi pagherebbe un posto in tribuna se lo stadio fosse pieno solo di pezzi grossi? Il club vendeva quei biglietti a condizione che l'atmosfera fosse gratis, e così il North Bank rendeva, quanto a incassi, come qualunque giocatore. Chi farà casino adesso? I bambini e le loro mamme e i loro papà piccolo-borghesi di periferia verranno ancora, se dovranno fare tutto da soli? O si sentiranno imbrogliati? Perché in pratica il club ha venduto loro dei biglietti per uno spettacolo in cui l'attrazione principale è stata rimossa per fare loro spazio. Ancora una cosa sul genere di pubblico che il calcio ha deciso di volere: le società devono essere sicure di risultare efficienti, di funzionare, di non incappare in annate magre, perché i nuovi spettatori non sopportano i fiaschi. Questo non è il tipo di persone che ti viene a veder giocare contro il Wimbledon in marzo quando sei undicesimo in Prima divisione e ormai fuori da tutte le gare di coppa. Perché dovrebbe? Ha mille altre cose da fare. Quindi, Arsenal, basta con i periodi <> lunghi diciassette anni, come quello tra il 1953 e il 1970, d'accordo? Niente flirt con la retrocessione, come nel 1975 e nel 1976, niente sfilze di cinque e passa anni in cui manco arrivi a una finale, come tra il 1981 e il 1987. Noi aficionados gonzi passavamo sopra anche a questo, e in almeno ventimila ci facevamo vivi indipendentemente da quanto scarsi eravate (e certe volte siete stati molto, molto scarsi davvero); ma su questa nuova brigata... io non ci farei tanto affidamento".

 
posted by Senza Padroni at 7:15 PM |


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