mercoledì, giugno 14
Ci scusiamo per l'ultimo articolo postato e cancellato. Ringraziamo chi ci ha comunicato la bufala e per la serie "sbagliando s'impara" vi proponiamo un bell'articolo tratto dalla fanzine "L' urlo della Gradinata Sud" degli Allentati Fasano.
Buona lettura!
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In quasi 15 anni di curva ho vissuto solo di questo: attese prima di una partita importante, la soddisfazione per una coreografia ben riuscita, ma anche la rabbia per qualcosa andata storta, le stagioni "amare" della squadra. Di anno in anno sono cambiati i compagni di viaggio, i giocatori, i presidenti, il modo di vestirsi curva, quello di comportarsi nella società di tutti giorni. Se comincio a pensare a tutto questo, spesso non posso fare a meno chiedermi perché sono ancora in prima linea, se ne vale ancora la pena. ULTRAS significa rottura, rottura con le mode ed i conformismi della società, rottura di barriere e pregiudizi, quello che si è sul lavoro, del nostro essere, non più incatenato da una serie di comportamenti vengono imposti dal vivere quotidiano. ULTRAS è eccesso, che non deve essere visto necessariamente eccesso nell’amicizia, nell’aggregazione, nel dividere ogni tipo di vivere una situazione totalizzante ed appagante come può essere squadra o la sconfitta più bruciante nel derby più sentito. ULTRAS è azione ed organizzazione, la creazione di un gruppo regole fondate sul rispetto e l’amicizia, passione e l’istinto, distinguerti dagli altri ed a voler essere distinto. Da qui nasce l’attaccamento viscerale alla maglia e alla città, la strenua difesa dello striscione e la voglia di confronto con chi è come te, ma con altri colori.
Il passare degli anni mi hanno consentito di capire come il mondo Ultras sia un mondo pieno di contraddizioni, ma questo, credo non sia altro che il riflesso della società attuale. Avendo una bilancia, alla fine, penso che i valori positivi siano di gran lunga superiori a quelli negativi, come credo, inoltre, che essere Ultras sia un percorso validissimo per formare il carattere di una persona. Ma soprattutto, chi è Ultras veramente, chi ha fatto i conti con tutto e tutti per questo senso di appartenenza non possa e non debba domandarsi più di tanto il perchè del proprio essere, ma debba farsi trasportare, come quando la CURVA SUD è piena di ragazzi come te che cantano, e la voce rimbomba e la tua squadra che attacca li sotto diventa ad un tratto invincibile e i suoi attacchi arrivano fino all'esplosione del gol, in quel momento non hai tempo di pensare a tutto quello scritto in queste righe. Hai solo tempo di dirti che ne valeva la pena.
VITO.
 
posted by Senza Padroni at 7:21 PM |


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