martedì, agosto 12
Riflessioni ventilate

Mentre cerchi pace nella tua solitudine, mentre il tuo volere si limita a cose di poco conto, passa il tempo, veloce direi, giocando con le parole a tal punto da non far capire niente a nessuno!
Doppie negazioni che ammettono uno sconforto materiale che abbraccia la tua esistenza, ancora, troppo giovane e affamata di conoscenza.
Parole sagge dette da piccoli uomini, gesta eroica dimenitcate troppo in fretta, intensioni pacifiche giustificate dalle armi.
Bandiere piene di sangue, ribelli massacrati, pace torturata da carrarmati bianchi con soldati ridenti che non sanno ciò che fanno.
Medaglie d'oro nella fame più conosciuta del mondo, oro nero nelle terre più povere, sangue rosso e caldo sul volto di madri disperate e addolorate.
Parole dette da uomini grandi, parole silenziose, quasi avessero paura di farsi sentire, pochi uomini ormai gridano, molti uomini ignorano. La bellezza del mondo trasformata in una cartolina da inviare all'amico lontano che nella sforutuna ha avuto il coraggio di aspettare per rialzarsi.
Si sorride a tutto, mentre scorrono note in levare, note d'amore a pace sopra immagini crude, non c'è niente da dire, bisogna agire prima che la terra sotto i nostri piedi ceda e noi, poveri burattini, nel vuoto, nel buio che ormai ci avvolge non solo nel sonno.
Nero senza sfumature, pensieri ridati all'irrazionale, concetti troppo elevati per essere capiti, mezzi sorrisi tra vergogna e schifo, mezzi uomini pronti a vendersi per due soldi!
C'è poco da salvare, la vita è breve e non ammette perdite di tempo, non torna più niente, tutto va avanti, nessuno resta indietro, nessuno può tornare indietro. Troppo facile ignorare, troppo difficile sognare la vita, troppo pericoloso immaginare la morte.
La salvezza dell'uomo è il suo presente, le sue azioni si ripercuotono sulla sua vita prima di tutto, poi su quella di ciò che verrà dopo.
Animali, uomini, piante tutto un contorno al futuro che nessuno può immaginare se non la scienza e nessuno può dire che ciò che mangio oggi è scienza, ciò che muore oggi su un cantiere è scienza; ciò che ammazza oggi è un prodotto dell'uomo, non della scienza. Libri sacri di religioni inesistenti, arraffa soldi e "caccia-zingari", ecco ciò che il presente ci propone, ciò che noi abbiamo costruito con le nostre menti, con le nostre mani: un mondo di razzismo qualunquista e di ignoranza allo stato brado che domina i discorsi in piazza, che domina i luoghi di culto, che non aiuta proprio nessuno.
Il rifugio della mente è credere che dopo la vita ci sia qualcosa di eterno, la paura di morire porta a credere all'impossibile. Come quando una ragazza lascia il proprio ragazzo che continua a credere che un giorno tornerà fino ad impazzire, fino a che la ragione lasci il posto all'imponderabile, al mistero dei matti...
Ecco siamo destinati a impazzire, sul punto di morte tutti possiamo impazzire, la nostra mente è debole, non si oppone alla morte come non si oppone alla pazzia, un rifugio bello e caldo, lontano dai rumori, lontano dalla vita.
Nessuno può immaginare, tutti posssono vivere il presente, il passato è vissuto il futuro non esiste!
 
posted by Senza Padroni at 6:47 PM |


1 Comments:


At 8/16/2008 2:10 PM, Anonymous Anonimo

concordo con le tue riflessioni