mercoledì, maggio 30
Il Manfredonia Calcio è in vendita e non possiamo far finta di niente. Come al solito c'è un tipo che fa prima di tutti e ha già tramutato i nostri pensieri, le nostre sofferenze e il nostro stato d'animo in parole!
Ecco perchè al momento postiamo un articolo da EsseQuaVideri sempre prodigo e sempre più bastardo!
Grande EQV!
Buona Lettura per chi ancora non l'ha letto!


Pubblichiamo e commentiamo


Comunicato stampa

L’assemblea dei Soci della “S.S. Manfredonia Calcio 1932 S.r.l.” approva la gestione operativa 2006-2007 ed incarica il Consiglio di Amministrazione di valutare tutte le possibili soluzioni per la vendita della Società.

L’assemblea ordinaria dei soci, riunitasi nella sede sociale il 28.05.2007, ha espresso approvazione per i risultati conseguiti nella stagione 2006-2007, resi possibili grazie all’impegno profuso dal Consiglio di Amministrazione e da tutti gli organi societari.

Contestualmente all’apprezzamento della gestione, all’unanimità l’Assemblea ha incaricato il Consiglio di Amministrazione di porre in essere le azioni necessarie affinché l’Assemblea possa operare le valutazioni più opportune per la vendita della società.

I soci ritengono di aver assolto il proprio compito. In quattro anni, belli e difficili, entusiasmanti e impegnativi, la compagine societaria ha consentito alla squadra di conquistare grandi risultati, mai raggiunti in precedenza nella lunga storia del sodalizio calcistico sipontino.

I gravosi oneri sostenuti dai soci e dai dirigenti non hanno tuttavia ottenuto il riscontro atteso, poiché non si è attivato un sostegno forte e costante: è mancato l’entusiasmo solido e duraturo che avrebbe consentito alla società di fronteggiare adeguatamente le prove cui era chiamata.

L’impresa calcistica, se non è vissuta come progetto della comunità cittadina, non può conseguire a lungo termine grandi obiettivi. L’impresa calcistica non può fondarsi sullo spirito di sacrificio di pochi i quali, per quanto possano compiere atti generosi, non possono sostenere per molto tempo impegni così onerosi.

In questi quattro anni abbiamo fatto in modo che Manfredonia occupasse un posto di tutto rispetto nel panorama calcistico nazionale, conferendole una squadra all’altezza della sua dimensione cittadina. Ci siamo riusciti.
Eppure, la società ha dovuto fronteggiare da un lato l’assenteismo della partecipazione e dall’altro la pretesa di coloro che reclamano risultati sempre più grandi ma non sono disposti a sostenere la squadra con il contributo necessario.

I soci, pur propensi all’impegno, non possono per di più tollerare vicende di denigrazioni e di insinuazioni, né dimenticare le violenze di cui sono stati oggetto operatori dell’informazione e gli stessi soci. Simili episodi ed il clima di scarsa partecipazione, che giorno dopo giorno si è diffuso, hanno imposto ai soci una seria riflessione: lo slancio iniziale ha lasciato il posto allo scoramento e alla delusione. Il senso ed il significato del progetto calcistico ne sono risultati, di conseguenza, inevitabilmente segnati.

A conclusione dell’opera svolta, l’Assemblea dei soci manifesta la propria riconoscenza ai Cittadini, al Comune di Manfredonia ed agli Sponsor.
Rivolgiamo un cordiale e sincero ringraziamento a quei tifosi che hanno sostenuto la squadra con autentica passione e disinteresse.
Ringraziamo, inoltre, i dirigenti, i tecnici, lo staff sanitario, i calciatori e tutti i collaboratori.

L’Assemblea esprime, in fine, gratitudine al presidente Angelo Riccardi per il grande lavoro svolto con dedizione, impegno, capacità umane e manageriali. Senza di lui non sarebbe stata possibile l’impresa che resterà per sempre nella storia sportiva di Manfredonia.
S.S. Manfredonia Calcio

Orbene, vogliamo commentare questa ennesima cagata di una società di merda?
Commentiamo allora...
"Approvazione per i risultati conseguiti", "apprezzamento della gestione" e bla bla bla che tradotto significa che non c'è chissà quale cancro inestirpabile e preoccupante come la fame nel mondo o l'effetto serra che attanaglia i nostri lidi. E qualora ci fosse non è certo il calcio il problema. Tutt'altro: si può dire che le cose stiano ben diversamente e lo si può dire semplicemente alla luce del fatto che questi signori hanno intascato 2 milioni di euro solo dalle cessioni di Barusso e Togni per cui perché piangono? Perché continuano a dire che il calcio è un investimento in perdita? Quale convenienza hanno se tutto ciò è vero? Può esser mai che uno solo dei quarantaquattro vermi, in fila per tre col resto di due, sia mosso solo da immenso amore, visto che nessuno di loro aveva mai messo nemmeno uno spicciolo nel calcio quando annaspavamo in categorie infime? Può essere invece che un signore che fa il politico di mestiere, già assessore alle opere pubbliche al Comune, già assessore alle opere pubbliche in Provincia, già figlio di una famiglia edile, abbia invece catalizzato l'interesse di una manica di palazzinari ingordi con la promessa di un più classico e logico do ut des?
Mi scuso se non ho mai studiato economia, ma nel mio mondo una società fatta di quote di capitale non si può vendere come si vende il pane o un motorino. Si può liquidare semmai, oppure ognuno singolarmente può cedere la propria quota. Il nodo gordiano di fondo è qui che si palesa in tutta la sua magnificenza ai nostri occhi: QUALCUNO VUOLE VENDERE LA SUA QUOTA! Vuole vendere la sua quota e piuttosto che andar via in silenzio e con stile dal tavolo dove si consuma il magna magna, preferisce farlo scorreggiando affinché tutti si accorgano della sua grande finezza, del suo eroico gesto di lucro, del suo investimento atto a guadagnare e per il quale nessuno l'ha pregato.
Vogliamo fare due più due? Vogliamo dare un nome alle cose?
Posto che sono assurde le accuse di "mancato sostegno" perché i soldi che questi omuncoli hanno preso dal Comune, dalla Provincia e da sponsor vari e disparati, non li hanno mai messi assieme nemmeno tutti i Manfredonia dal 1932 ad oggi. Posto che la "Comunità cittadina", che additano con disprezzo queste puliture di culo con le loro chiacchiere, ha risposto con alcuni FATTI incontrovertibili nonostante il loro mafioso prezzo del biglietto a 12 € (il più alto di tutta la C1, girone A compreso): una media di 2.445 spettatori stando ai dati ufficiali della Lega di C (che ovviamente non comprendono i tanti portoghesi e figli, amici e portaquaglia -leggi leccaculo- vari dei signori dirigenti). Vogliamo fare le pulci? Diciamo allora che il Ravenna che è salito in B dominando dall'inizio alla fine ha solo un centinaio di spettatori in media in più. Diciamo anche che le uniche società a superare questi numeri sono Taranto, Foggia, Avellino, Salernitana, Perugia. Sono tutti capoluoghi di provincia, tutte città dai 100.000 o più abitanti o comunque (come nel caso di Avellino) senza altre rivali in provincia che possano sottrar loro bacino di tifosi. Le uniche al di sopra di questi numeri, a pari potenzialità d'utenza, sono state Cavese (e non poteva essere altrimenti visto il campionato magnifico coronato con i playoff) e Sambenedettese (c'è bisogno di aggiungere altro sul passato, oltreché su un campionato al di sopra delle aspettative con quattro giovincelli in campo?).
Vogliamo dare uno sguardo al di sotto?
Ancona, città di 100.000 abitanti ed una provincia storicamente legata ad una squadra che ha militato anche in A.
Juve Stabia, 67.000 abitanti e fuori dai playoff solo per un soffio.
Gallipoli, neopromossa e con velleità -poi disattese- di promozione in B.
Ternana, basta la parola.
Che facciamo allora, raccontiamo le favolette???
Giusto poi per non "dimenticare le violenze di cui sono stati oggetto operatori dell'informazione e gli stessi soci"...potremmo per esempio ricordare che quell'operatore era null'altro che un millantatore, senza nemmeno il tesserino da giornalista, che la stessa vicenda è stata sminuita e quasi ridicolizzata dal locale questore, che insomma non era altro che una misera messinscena ingigantita per farsi pubblicità e ritagliarsi i propri cinque minuti di notorietà. Se pensiamo a "gli stessi soci" ecco bello e identificato il nostro grande eroe, quello che si credeva di essere il padrone dello stadio tanto da fare il bello ed il cattivo tempo in tribuna, portando dietro con sé amici e parenti con la sciarpa rossonera durante un derby, già avvelenatissimo dai giornalisti e da una andata poco felice e corretta. Ve li immaginate o li avete mai visti voi i manfredoniani nella tribuna dello "Zaccheria" con la sciarpa???
Ma che se ne vada pure a farsi inculare questo stronzo piagnucolone e capriccioso...
Poi, in fondo, siamo seri: chi comprerebbe delle quote di una società che il giorno prima dice di voler vendere? Tornando alla mia ignoranza economica, il mercato è fatto di domande e offerte. Se per assurdo la Juventus, giusto per rimanere in ambito calcistico, se ne uscisse con una pari dichiarazione sapete come colerebbero a picco le sue azioni in borsa??? Il giorno dopo le potremmo comprare anche noi poveri squattrinati in blocco e metterci l'orologio sopra il polsino della camicia. Vi sembra una cosa plausibile quella di voler vendere e di sbandierarlo ai quattro venti?
La cosa più bella che poteva fare questo chiamiamolo signore, perché signore non è, sarebbe stata quella di dire "Basta, non voglio più mettere fuori un soldo perché non mi conviene più". Ma si sa che la signorilità non è questione di soldi in banca, ma di eleganza dei modi che ovviamente questi muratori arricchiti non potranno mai avere.
Fortuna che se ne vanno certi cafoni. Sfortuna che questo è solo l'ennesimo "Al lupo, al lupo" con il quale Riccardi e soci ci hanno fatto le palle a mongolfiera dal giorno in cui sono arrivati: non credo ci sarà alcuna svendita o crisi societaria e ci aggiungerei pure "purtroppo" visto l'impoverimento del tessuto culturale che ha portato questo arricchimento calcistico. State tranquilli che il giorno in cui i signorotti si saranno stancati, scapperanno via di notte come i ladri, senza nemmeno farsene accorgere, e noi ce lo prenderemo nel culo in maniera totalmente indolore. Come tra l'altro abbiamo fatto fino ad oggi che la delicata e dolce vasellina della C1 non c'ha fatto accorgere di nessuna delle inculate dure che fin qui abbiamo preso.
In definitiva, inutile pure prendersela troppo con gli zotici che, per loro natura, non possono sfuggire facilmente alla loro villania. Se dobbiamo prendercela con qualcuno, allora prendiamocela con questa società di merda che ancora una volta, e ancora di più, ha dimostrato di essere tale, in ogni suo componente e in chi la capeggia, visto il modo becero in cui ha assecondato le seghe mentali del succitato socio. E per far ciò non s'è nemmeno preoccupata di sputare nel piatto in cui mangia e di sputtanare una piazza intera con accuse altamente false ed infamanti, con recriminazioni che non starebbero né in cielo e né in terra. Bisognerebbe boicottare e mandare a casa questi conquistadores del voto e dell'approvazione popolare, questi sfregiatori della tradizione con le loro maglie colorate e il loro calcio moderno all'amatriciana. Invece siamo (siamo eh...badate che mi includo anche io) troppo ignoranti per coalizzarci, troppo stanchi per continuare battaglie che invano portavamo avanti da anni ed in fondo non abbiamo altro che ciò che meritiamo di avere: una società di merda per una città di merda.

 
posted by Senza Padroni at 7:05 PM | 15 comments
martedì, maggio 29

I negazionisti
dal blog di Beppe Grillo www.beppegrillo.it


L’Italia è in preda a una diarrea verbale. Una malattia nazionale. Negare tutto e affermare il contrario. La classe dominante, una stella a quattro punte: politica, media, banche, mafie, sente odore di bruciato.
E’ un formicaio impazzito,. Tutti sapevano, tutti prendono le distanze. Ma da chi?
I giornalisti e i politici si stanno mettendo le mutande di ghisa dell’antipolitica. Hanno paura che i cittadini si interessino al loro fondo schiena.
L’Italia è in preda all’Alzheimer. Il negazionismo dilaga ovunque. E’ una evoluzione del paraculismo, del trasformismo. E’ un’offesa alla nostra intelligenza. Come pagare il canone per trasmissioni televisive sul costo della politica. Condotte da reggicoda dei politici. In cui parlano i politici. Giornalisti del c...o con quattro zeta dove vi siete imboscati in questi anni? Politici predicatori della riforma della politica quanto avete guadagnato in questi anni?

Chi afferma che Auschwitz era un club Med con piscina è negazionista.
L’Enel che promuove l'energia pulita mentre costruisce centrali nucleari è negazionista.
La pubblicità dei Suv immersi nella natura è negazionista.
Il partito ‘democratico’ nato morto nelle segreterie è negazionista.
Montezemolo che accusa la politica che ha tenuto in vita la Fiat con la cassa integrazione è negazionista.
Il Papa che parla di famiglia senza rispondere al filmato ‘Crimen Sollicitationis’ è negazionista.
I politici che denunciano il populismo dei cittadini sono negazionisti.
I giornalisti che ora accusano i politici e dicono, con orgoglio, di essere diventati populisti sono negazionisti.
La Lega che si scaglia contro Roma ladrona dopo aver ‘magnato’ nella capitale è negazionista.
I costruttori di inceneritori che diffondono tumori per il bene della popolazione sono negazionisti.
Mastella ministro della Giustizia è negazionismo purissimo.
 
posted by Senza Padroni at 2:37 PM | 0 comments
mercoledì, maggio 23
Sex Crimes and Vatican

Cambiamo un pò argomento. Passiamo dal profano al sacro (o dal sacro al profano?) per mostrarvi una di quelle cose che, per fortuna(?), possiamo almeno trovare in giro per la rete.
Buon disgusto a tutti.

Il documentario della BBC trasmesso in Inghilterra nel 2006 sugli scandali dei Preti & Pedofilia. Si richiama il "Crimen Sollicitationis". Un documento di Ratzinger rinnova il divieto a testimoniare in tribunali civili (pena la scomunica) per reati di abusi sessuali che avessero coinvolto religiosi. In Italia non è mai andato in onda, nè i giornali nè gli altri mezzi di informazione vi hanno fatto accenno.



Le altre parti del video potete trovarle ai seguenti link:


  • Seconda parte

  • Terza parte

  • Quarta parte

  • Quinta parte


  • oppure potete vederlo per intero qui:


  • Video Intero


  •  
    posted by Senza Padroni at 7:47 PM | 3 comments
    venerdì, maggio 18
    Lettera aperta al min. melandri, ULTRAS TITO 1969 SAMPDORIA


    sabato 28 aprile 2007

    Chi le scrive sono gli Ultras Tito Cucchiaroni, uno dei gruppi ultras più antichi d’Italia. Siamo infatti nati nel 1969 e allora c’erano i nostri padri a mandare avanti le cose come noi stessi facciamo oggi. Crediamo sia importante che lei, come ministro delle politiche giovanili, sappia qualcosa di più di questa entità astratta denominata “Gruppo Ultras”, che ha invece radici sociali, modi di agire, etiche di comportamento ben precise. Il gruppo Ultras, parliamo del nostro ma sappiamo per conoscenza diretta che lo stesso vale per altre centinaia di realtà italiane, aggrega decine, centinaia e migliaia di giovani. Badi bene, non parliamo unicamente dello spazio domenicale dedicato alla partita di calcio; parliamo anche e soprattutto dei restanti giorni della settimana, quando la sede del gruppo è occasione di incontro per persone con diverse radici, diverse professioni ed esperienze di vita, diversa estrazione sociale. Ci si incontra, si interagisce, nascono amicizie, amori, rapporti di lavoro. Spesso e volentieri all’interno della città il gruppo e la sua sede si sostituiscono a quello che pochi lustri or sono erano le sedi di partito e le parrocchie. Un luogo dove stare insieme al di là di qualsiasi etichetta la vita e le sue logiche cerchino di appiccicarti. A ben vedere il fatto di tifare per una stessa squadra, la Sampdoria nel nostro caso, è importante soprattutto per far si che persone che mai si sarebbero potute incontrare abbiano invece occasione di conoscersi. All’interno del gruppo tante persone trovano riscatto da una vita avara di soddisfazioni, o esprimono talenti e capacità che altrove non sono apprezzate o richieste. Ognuno ha una mansione e ognuno e a suo modo indispensabile agli altri e al contesto generale. Questo ne fa molto spesso una ragione di vita, positiva, aggiungiamo noi. C’è poi un qualcosa in più, ossia il fatto che di generazione in generazione si cerca di tramandare un’etica di comportamento che ci possa contraddistinguere, allo stadio ma anche nella vita, basata sulla lealtà, sul rispetto e sul totale diniego a piegarsi alle imposizioni. Questo mix di valori fondanti della nostra cultura ci ha portato negli anni a eccessi propri di chi con totale dedizione si dedica ad una causa sbagliando molto, a volte molto pesantemente, e subendo, questo va detto chiaro, le conseguenze delle nostre azioni, dei nostri eccessi. Pochi sono quelli che tra noi non hanno pagato salatamente, siano essi stati in seguito riconosciuti colpevoli o innocenti. Con la legge di cui lei è co-firmataria si introducono criteri ulteriormente repressivi verso chi si macchia di reati “da stadio”. Si introducono e inaspriscono criteri totalmente liberticidi e anticostituzionali quali la diffida preventiva (un abominio per uno stato di diritto) e la flagranza differita (idem come sopra). Questo per dare in pasto all’opinione pubblica un cosiddetto giro di vite a fronte di un fatto tragico e inaccettabile come la morte di un uomo in occasione di una partita di calcio. Il guaio grosso è che oltre quanto sopra, che già di per se sarebbe materia per un lungo seminario, ma nello specifico del quale non vogliamo nè possiamo entrare, dando per assunto che le leggi ci sono e vanno rispettate (chi non lo fa va consapevolmente incontro a pene e sanzioni), la legge di cui lei è co-firmataria introduce tutta una serie di burocrazie e balletti di richieste per portare al loro interno ciò che ha reso gli stadi italiani i più colorati, invidiati e copiati di tutto il mondo. Striscioni. bandiere, tamburi e coreografie. Noi e le centinaia di ragazzi che in noi ci riconoscono ci siamo dovuti chiedere: ma questo cosa c‘entra con il problema della violenza negli stadi? E ancora, qualcuno crede davvero che non facendo entrare il materiale dei gruppi organizzati ci sia un contributo nel riportare le famiglie allo stadio, o nel combattere la violenza? E infine ... c’è forse una volontà ben precisa nel colpire direttamente i gruppi organizzati ben sapendo che minandoli alle fondamenta delle loro attività (cori, coreografie, trasferte) faranno tripla fatica a restare in vita? Qualche risposta a questi quesiti noi ce la saremmo anche data ma avremmo piacere, come tifosi e come cittadini italiani di avere queste semplici risposte direttamente e pubblicamente da lei.

    In fede,
    ULTRAS TITO CUCCHIARONI SAMPDORIA 1969

     
    posted by Senza Padroni at 2:59 PM | 0 comments
    giovedì, maggio 3
    NON SI CHIEDE IL PERMESSO PER ESSER LIBERI!

     
    posted by Senza Padroni at 1:06 PM | 0 comments